mercoledì 23 dicembre 2009

Il candidato governatore Zaia non rinuncia a un regalo al Veneto«Agenzia a Foggia? C’era prima Verona»


Il candidato governatore Zaia non rinuncia a un regalo al Veneto«Agenzia a Foggia? C’era prima Verona»
Sicurezza alimentare, il ministro dell'Agricoltura scarica la responsabilità dei ritardi sul ministero della Salute

Il ministro Zaia ha organizzato un buffet veneto

ROMA — «Il 2009 è stato un anno di crescita e di visibilità, di cui ringrazio tutti. Del resto la prima regola del marketing è chiara: chi non mostra non ven­de ». E Luca Zaia la sua «merce» la sa vendere benissimo: «Ho trovato un ministero non orga­nizzato, ma sono riuscito a mo­tivare i dipendenti e ora la mac­china, diventata un’azienda, è a regime». Il bilancio di fine an­no del ministro per le Politiche agricole si svolge nel salone del dicastero, con in mostra i botti­glioni di «Brindo italiano», eti­chetta coniata per sponsorizza­re le bollicine made in Italy con cui si brinderà persino nella ca­sa del Grande fratello («così fi­nalmente si vedrà qualcosa di buono in tv») e un regalo rice­vuto, cioè un «pastore» vestito da pizzaiolo, con il volto di Za­ia, a ricordare il riconoscimen­to europeo per la pizza napole­tana doc. Così, tra bollicine pro­dotte in Veneto e il buffet (anco­ra veneto) allestito per i giorna­­listi, Zaia a proposito dell’Agen­zia nazionale per la sicurezza ali­mentare che una legge prevede si debba insediare a Foggia non può non far riferimento ancora al Veneto, regione nella quale si candiderà a governatore: «La partita è in capo al ministero della Salute, la soluzione non è del ministero dell’Agricoltura». Poi chiosa: «Se qualcuno pensa che con l’Agenzia possa aumen­tare, per esempio, il prezzo del grano, si sbaglia, non c’entra niente. Né con l’agenzia si crea­no chissà quanti posti di lavo­ro».

Certo, si può dire che è qua­si un simbolo per cui il governo Prodi varò una legge affinché fosse Foggia ad ospitarne la se­de, mentre a Parma è stata asse­gnata quella dell’Authority eu­ropea alimentare. Tuttavia — è ancora Zaia che precisa — que­sta è «solo la parte finale della storia, quella iniziale dice che fu l’ex ministro Gianni Aleman­no che assegnò l’agenzia a Vero­na, che certamente in fatto di agroalimentare non ha nulla da invidiare. La Regione Veneto stanziò per questo 600mila eu­ro, ma poi il provvedimento fi­nale fu bloccato, con la conclu­sione del governo Berlusconi. Fu Prodi che decise per Foggia. E oggi, per opportunità, non so­no in grado di dire nulla, non conosco gli intendimenti del ministero della Salute».

Zaia, che nel fare il bilancio del 2009 ha insistito molto sul ruolo propulsivo delle etichetta­ture e sulla lotta agli Ogm (in quest’ultima battaglia ha coin­volto anche il cardinale Ruini, incontrato prima della confe­renza stampa), su quello che è il contenuto della legge istituti­va dell’Agenzia non aggiunge al­tro. Certo è che da mesi e mesi esponenti del centrodestra e in primis i parlamentari della Le­ga (partito di cui il ministro è esponente e per cui è candidato alla guida della Regione Vene­to) si battono affinché l’agenzia non sia appannaggio di Foggia — come pure previsto da una legge — o di qualsiasi altra cit­tà meridionale, ma del Nord.

Rosanna Lampugnani
23 dicembre 2009
Fonte
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/economia/2009/23-dicembre-2009/zaia-non-rinuncia-un-regalo-venetoagenzia-foggia-c-era-prima-verona-1602199556586.shtml

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