Il candidato governatore Zaia non rinuncia a un regalo al Veneto«Agenzia a Foggia? C’era prima Verona»
Sicurezza alimentare, il ministro dell'Agricoltura scarica la responsabilità dei ritardi sul ministero della Salute
Il ministro Zaia ha organizzato un buffet veneto
ROMA — «Il 2009 è stato un anno di crescita e di visibilità, di cui ringrazio tutti. Del resto la prima regola del marketing è chiara: chi non mostra non vende ». E Luca Zaia la sua «merce» la sa vendere benissimo: «Ho trovato un ministero non organizzato, ma sono riuscito a motivare i dipendenti e ora la macchina, diventata un’azienda, è a regime». Il bilancio di fine anno del ministro per le Politiche agricole si svolge nel salone del dicastero, con in mostra i bottiglioni di «Brindo italiano», etichetta coniata per sponsorizzare le bollicine made in Italy con cui si brinderà persino nella casa del Grande fratello («così finalmente si vedrà qualcosa di buono in tv») e un regalo ricevuto, cioè un «pastore» vestito da pizzaiolo, con il volto di Zaia, a ricordare il riconoscimento europeo per la pizza napoletana doc. Così, tra bollicine prodotte in Veneto e il buffet (ancora veneto) allestito per i giornalisti, Zaia a proposito dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare che una legge prevede si debba insediare a Foggia non può non far riferimento ancora al Veneto, regione nella quale si candiderà a governatore: «La partita è in capo al ministero della Salute, la soluzione non è del ministero dell’Agricoltura». Poi chiosa: «Se qualcuno pensa che con l’Agenzia possa aumentare, per esempio, il prezzo del grano, si sbaglia, non c’entra niente. Né con l’agenzia si creano chissà quanti posti di lavoro».
Certo, si può dire che è quasi un simbolo per cui il governo Prodi varò una legge affinché fosse Foggia ad ospitarne la sede, mentre a Parma è stata assegnata quella dell’Authority europea alimentare. Tuttavia — è ancora Zaia che precisa — questa è «solo la parte finale della storia, quella iniziale dice che fu l’ex ministro Gianni Alemanno che assegnò l’agenzia a Verona, che certamente in fatto di agroalimentare non ha nulla da invidiare. La Regione Veneto stanziò per questo 600mila euro, ma poi il provvedimento finale fu bloccato, con la conclusione del governo Berlusconi. Fu Prodi che decise per Foggia. E oggi, per opportunità, non sono in grado di dire nulla, non conosco gli intendimenti del ministero della Salute».
Zaia, che nel fare il bilancio del 2009 ha insistito molto sul ruolo propulsivo delle etichettature e sulla lotta agli Ogm (in quest’ultima battaglia ha coinvolto anche il cardinale Ruini, incontrato prima della conferenza stampa), su quello che è il contenuto della legge istitutiva dell’Agenzia non aggiunge altro. Certo è che da mesi e mesi esponenti del centrodestra e in primis i parlamentari della Lega (partito di cui il ministro è esponente e per cui è candidato alla guida della Regione Veneto) si battono affinché l’agenzia non sia appannaggio di Foggia — come pure previsto da una legge — o di qualsiasi altra città meridionale, ma del Nord.
Rosanna Lampugnani
23 dicembre 2009
Fonte
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/economia/2009/23-dicembre-2009/zaia-non-rinuncia-un-regalo-venetoagenzia-foggia-c-era-prima-verona-1602199556586.shtml
Sicurezza alimentare, il ministro dell'Agricoltura scarica la responsabilità dei ritardi sul ministero della Salute
Il ministro Zaia ha organizzato un buffet veneto
ROMA — «Il 2009 è stato un anno di crescita e di visibilità, di cui ringrazio tutti. Del resto la prima regola del marketing è chiara: chi non mostra non vende ». E Luca Zaia la sua «merce» la sa vendere benissimo: «Ho trovato un ministero non organizzato, ma sono riuscito a motivare i dipendenti e ora la macchina, diventata un’azienda, è a regime». Il bilancio di fine anno del ministro per le Politiche agricole si svolge nel salone del dicastero, con in mostra i bottiglioni di «Brindo italiano», etichetta coniata per sponsorizzare le bollicine made in Italy con cui si brinderà persino nella casa del Grande fratello («così finalmente si vedrà qualcosa di buono in tv») e un regalo ricevuto, cioè un «pastore» vestito da pizzaiolo, con il volto di Zaia, a ricordare il riconoscimento europeo per la pizza napoletana doc. Così, tra bollicine prodotte in Veneto e il buffet (ancora veneto) allestito per i giornalisti, Zaia a proposito dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare che una legge prevede si debba insediare a Foggia non può non far riferimento ancora al Veneto, regione nella quale si candiderà a governatore: «La partita è in capo al ministero della Salute, la soluzione non è del ministero dell’Agricoltura». Poi chiosa: «Se qualcuno pensa che con l’Agenzia possa aumentare, per esempio, il prezzo del grano, si sbaglia, non c’entra niente. Né con l’agenzia si creano chissà quanti posti di lavoro».
Certo, si può dire che è quasi un simbolo per cui il governo Prodi varò una legge affinché fosse Foggia ad ospitarne la sede, mentre a Parma è stata assegnata quella dell’Authority europea alimentare. Tuttavia — è ancora Zaia che precisa — questa è «solo la parte finale della storia, quella iniziale dice che fu l’ex ministro Gianni Alemanno che assegnò l’agenzia a Verona, che certamente in fatto di agroalimentare non ha nulla da invidiare. La Regione Veneto stanziò per questo 600mila euro, ma poi il provvedimento finale fu bloccato, con la conclusione del governo Berlusconi. Fu Prodi che decise per Foggia. E oggi, per opportunità, non sono in grado di dire nulla, non conosco gli intendimenti del ministero della Salute».
Zaia, che nel fare il bilancio del 2009 ha insistito molto sul ruolo propulsivo delle etichettature e sulla lotta agli Ogm (in quest’ultima battaglia ha coinvolto anche il cardinale Ruini, incontrato prima della conferenza stampa), su quello che è il contenuto della legge istitutiva dell’Agenzia non aggiunge altro. Certo è che da mesi e mesi esponenti del centrodestra e in primis i parlamentari della Lega (partito di cui il ministro è esponente e per cui è candidato alla guida della Regione Veneto) si battono affinché l’agenzia non sia appannaggio di Foggia — come pure previsto da una legge — o di qualsiasi altra città meridionale, ma del Nord.
Rosanna Lampugnani
23 dicembre 2009
Fonte
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/economia/2009/23-dicembre-2009/zaia-non-rinuncia-un-regalo-venetoagenzia-foggia-c-era-prima-verona-1602199556586.shtml
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