E' IL DECENNIO PIU' CALDO DAL 1850 AD OGGI
Quello che stiamo per archiviare passerà alla storia come il decennio più caldo di sempre, almeno dal 1850 ad oggi, da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature.
COPENAGHEN (Danimarca) - Quello che stiamo per archiviare passerà alla storia come il decennio più caldo di sempre, almeno dal 1850 ad oggi, da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature. E' quanto annunciato dall'Organizzazione Metereologica Mondiale al vertice sul clima di Copenhagen.
Ora è ufficiale, ma i segni li avevevamo percepiti anche noi cittadini comuni.
Per esempio nella primavera estate del 2003, quando il caldo asfissiante uccise migliaia di anziani in tutta Europa.
Forse ricorderete l'allora ministro della Salute Girolamo Sirchia che invitava gli anziani a passeggiare nei centri commerciali per godere dell'aria condizionata e sfuggire all'ondata di caldo che toccò i suoi vertici tra il 9 e l'11 di giugno, con temperature oltre i 40 gradi, ben al di sopra della media stagionale.
Sono passati 7 anni da quella stagione, eppure non si è fatto nulla, non solo per arginare il fenomeno, ma soprattutto per divulgare una consapevolezza del problema, di un riscaldamento globale dovuto ai comportamenti dell'uomo.
Sette anni in cui tutti abbiamo fatto poco per diffondere una cultura ambientalista e comportamentale dalla quale oggi non è possibile fuggire.
Anche quest'anno, per dire, non siamo sfiggiti alla regola: un'estate calda e secca, intervallata da veri e propri temporali spropositati; un autunno inesistente, caldo e senza piogge, diventato inverno solo in questi giorni.
Fontehttp://www.salentopocket.it/article-8980-thread-0-0.html
Quello che stiamo per archiviare passerà alla storia come il decennio più caldo di sempre, almeno dal 1850 ad oggi, da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature.
COPENAGHEN (Danimarca) - Quello che stiamo per archiviare passerà alla storia come il decennio più caldo di sempre, almeno dal 1850 ad oggi, da quando sono iniziate le misurazioni delle temperature. E' quanto annunciato dall'Organizzazione Metereologica Mondiale al vertice sul clima di Copenhagen.
Ora è ufficiale, ma i segni li avevevamo percepiti anche noi cittadini comuni.
Per esempio nella primavera estate del 2003, quando il caldo asfissiante uccise migliaia di anziani in tutta Europa.
Forse ricorderete l'allora ministro della Salute Girolamo Sirchia che invitava gli anziani a passeggiare nei centri commerciali per godere dell'aria condizionata e sfuggire all'ondata di caldo che toccò i suoi vertici tra il 9 e l'11 di giugno, con temperature oltre i 40 gradi, ben al di sopra della media stagionale.
Sono passati 7 anni da quella stagione, eppure non si è fatto nulla, non solo per arginare il fenomeno, ma soprattutto per divulgare una consapevolezza del problema, di un riscaldamento globale dovuto ai comportamenti dell'uomo.
Sette anni in cui tutti abbiamo fatto poco per diffondere una cultura ambientalista e comportamentale dalla quale oggi non è possibile fuggire.
Anche quest'anno, per dire, non siamo sfiggiti alla regola: un'estate calda e secca, intervallata da veri e propri temporali spropositati; un autunno inesistente, caldo e senza piogge, diventato inverno solo in questi giorni.
Fontehttp://www.salentopocket.it/article-8980-thread-0-0.html
I gas a effetto serra attualmente nell’atmosfera faranno salire la temperatura di 2,4°C”, dichiarano Yan Feng e Veerabhadran Ramanathan della National Academy of Sciences americana. L’obiettivo dell’UE di limitare l’ascesa a 2°C non sembrerebbe quindi più raggiungibile.
Eppure l’esperienza quotidiana racconta di giornate fredde e umide in gran parte del paese. Come si spiega, inoltre, che secondo i dati presentati dall’ufficio meteorologico britannico - attendibile istituto di ricerca – il 2008 sarebbe l'anno più freddo del nuovo millennio?
La risposta ci viene fornita dall’istituto di meteorologia di Amburgo: una specie di ombrello gigante ci protegge dai raggi solari più forti, impedendo così l’innalzamento delle temperature. Questo schermo è però composto dall’aria inquinata che produciamo. Un’arma a doppio taglio, quindi, che da un lato ci protegge dal sole, dall’altro mette a rischio la nostra salute.
Appena l”ombrello” si dissolverà, inoltre, il riscaldamento climatico ci colpirà senza più nessuna protezione. Per uscire da questa situazione paradossale non ci resta che ridurre drasticamente le emissioni.
Un grafico che illustra l'aumento delle temperature“Non ci possiamo più permettere errori” dichiara Hans Schellnhuber, direttore dell’istituto di ricerca sul clima di Potsdam. Secondo l’esperto, il livello del mare salirà di un metro entro questo secolo, poiché “la Groenlandia e i ghiacciai dell’Himalaya si scioglieranno più in fretta del previsto”.
Vi è una differenza eclatante tra le ultime ricerche del consorzio climatico tedesco e quelle dell’IPCC dell’anno scorso: il riscaldamento globale sta accelerando drasticamente. Quest’anno le emissioni di CO2 sono aumentate del 3,8%, mentre negli ultimi anni aumentavano dell’1%.
“Basterebbe esportare le nostre tecnologie per dimezzare le emissioni dei paesi in via di sviluppo” dichiara Gernot Klepper dell’istituto di economia mondiale di Kiel. Anche secondo Legambiente sono necessari più fondi per abilitare l’accesso alle tecnologie sostenibili e l’adattamento ai cambiamenti climatici di questi paesi.
Un grafico che mostra il legame tra le emissioni di Co2 e l'aumento delle temperatureChe la protezione del clima richieda degli investimenti è chiaro, ma il ministro del clima tedesco Sigmar Gabriel ritiene che i costi siano ammissibili. Inoltre la recessione ha mostrato che investimenti in “valori reali sono più fruttiferi di quelli in valori fittizi”.
Proprio in questi giorni vengono determinate la quantità e la qualità di questi investimenti. Da una settimana 8.000 delegati stanno cercando degli accordi: la conferenza di Poznan, in Polonia, è il secondo dei tre incontri previsti per sviluppare un nuovo trattato post - Kyoto. L’incontro definitivo avrà luogo tra un anno esatto a Copenhagen. Sigmar Gabriel esprime le sue preoccupazioni: l’attesa fino alla fine del 2009 gli sembra troppo lunga, a quel punto “non ci potremo più permettere esitazioni”.
Speriamo che sia il risoluto spirito tedesco a guidare i colloqui.
Un grafico che illustra il riscaldamento globaleLa Germania è stata tra i pochi paesi a oltrepassare le promesse di Kyoto. Il trattato richiedeva la diminuzione delle emissioni del 5% dal ‘90 a oggi: in Germania sono diminuite del 18%. Molti altri paesi, invece, non hanno neanche raggiunto quel 5%. In alcuni - per esempio in Italia - le emissioni sono addirittura aumentate. Per non parlare di paesi come gli Stati Uniti che non hanno neanche firmato il protocollo.
Il futuro presidente americano Barack Obama, invece, dichiara la salvaguardia dell’ambiente una priorità. Il suo incarico attuale, però, non gli permette di partecipare al summit in Polonia. Sarà invece presente l’anno prossimo a Copenhagen. Riuscirà a rendere il nuovo trattato più ambizioso e soprattutto il nuovo trattato verrà rispettato?
Eppure l’esperienza quotidiana racconta di giornate fredde e umide in gran parte del paese. Come si spiega, inoltre, che secondo i dati presentati dall’ufficio meteorologico britannico - attendibile istituto di ricerca – il 2008 sarebbe l'anno più freddo del nuovo millennio?
La risposta ci viene fornita dall’istituto di meteorologia di Amburgo: una specie di ombrello gigante ci protegge dai raggi solari più forti, impedendo così l’innalzamento delle temperature. Questo schermo è però composto dall’aria inquinata che produciamo. Un’arma a doppio taglio, quindi, che da un lato ci protegge dal sole, dall’altro mette a rischio la nostra salute.
Appena l”ombrello” si dissolverà, inoltre, il riscaldamento climatico ci colpirà senza più nessuna protezione. Per uscire da questa situazione paradossale non ci resta che ridurre drasticamente le emissioni.
Un grafico che illustra l'aumento delle temperature“Non ci possiamo più permettere errori” dichiara Hans Schellnhuber, direttore dell’istituto di ricerca sul clima di Potsdam. Secondo l’esperto, il livello del mare salirà di un metro entro questo secolo, poiché “la Groenlandia e i ghiacciai dell’Himalaya si scioglieranno più in fretta del previsto”.
Vi è una differenza eclatante tra le ultime ricerche del consorzio climatico tedesco e quelle dell’IPCC dell’anno scorso: il riscaldamento globale sta accelerando drasticamente. Quest’anno le emissioni di CO2 sono aumentate del 3,8%, mentre negli ultimi anni aumentavano dell’1%.
“Basterebbe esportare le nostre tecnologie per dimezzare le emissioni dei paesi in via di sviluppo” dichiara Gernot Klepper dell’istituto di economia mondiale di Kiel. Anche secondo Legambiente sono necessari più fondi per abilitare l’accesso alle tecnologie sostenibili e l’adattamento ai cambiamenti climatici di questi paesi.
Un grafico che mostra il legame tra le emissioni di Co2 e l'aumento delle temperatureChe la protezione del clima richieda degli investimenti è chiaro, ma il ministro del clima tedesco Sigmar Gabriel ritiene che i costi siano ammissibili. Inoltre la recessione ha mostrato che investimenti in “valori reali sono più fruttiferi di quelli in valori fittizi”.
Proprio in questi giorni vengono determinate la quantità e la qualità di questi investimenti. Da una settimana 8.000 delegati stanno cercando degli accordi: la conferenza di Poznan, in Polonia, è il secondo dei tre incontri previsti per sviluppare un nuovo trattato post - Kyoto. L’incontro definitivo avrà luogo tra un anno esatto a Copenhagen. Sigmar Gabriel esprime le sue preoccupazioni: l’attesa fino alla fine del 2009 gli sembra troppo lunga, a quel punto “non ci potremo più permettere esitazioni”.
Speriamo che sia il risoluto spirito tedesco a guidare i colloqui.
Un grafico che illustra il riscaldamento globaleLa Germania è stata tra i pochi paesi a oltrepassare le promesse di Kyoto. Il trattato richiedeva la diminuzione delle emissioni del 5% dal ‘90 a oggi: in Germania sono diminuite del 18%. Molti altri paesi, invece, non hanno neanche raggiunto quel 5%. In alcuni - per esempio in Italia - le emissioni sono addirittura aumentate. Per non parlare di paesi come gli Stati Uniti che non hanno neanche firmato il protocollo.
Il futuro presidente americano Barack Obama, invece, dichiara la salvaguardia dell’ambiente una priorità. Il suo incarico attuale, però, non gli permette di partecipare al summit in Polonia. Sarà invece presente l’anno prossimo a Copenhagen. Riuscirà a rendere il nuovo trattato più ambizioso e soprattutto il nuovo trattato verrà rispettato?
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