Stato di crisi dell'agricoltura: l'intervento di Stefàno
Sintesi dell’intervento dell’assessore all’agricoltura, Dario Stefàno, sullo “stato di crisi dell’agricoltura”.
Sintesi dell’intervento dell’assessore all’agricoltura, Dario Stefàno, sullo “stato di crisi dell’agricoltura”.
Premessa: Questa è un’occasione importante per individuare soluzioni condivise sul tema della grave crisi economica che sta investendo l’economia agricola europea, italiana, pugliese, e con essa il tessuto economico e sociale della nostra regione. Mi auguro che nessuno in questa aula voglia cavalcare la tigre della protesta o strumentalizzare il disagio dei nostri contadini e delle famiglie che ci chiamano, oggi più che mai, all’assunzione di una responsabilità di governo degli eventi.
Le ragioni della crisi:La crisi economico-finanziaria che ha travolto il mondo ha manifestato i suoi effetti anche nel settore agricolo partendo su consolidati elementi di debolezza strutturale, per certi versi amplificati dalla cambiamento della politica della Ue, principale artefice del sostegno finanziario ai Paesi membri.Volendo stare nell’ambito regionale, sotto l’aspetto economico l’agricoltura pugliese realizza una produzione oscillante tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro, partecipando per circa l’8% alla formazione della produzione nazionale e contribuendo per più del 6% al Pil regionale.
Le ragioni della crisi:La crisi economico-finanziaria che ha travolto il mondo ha manifestato i suoi effetti anche nel settore agricolo partendo su consolidati elementi di debolezza strutturale, per certi versi amplificati dalla cambiamento della politica della Ue, principale artefice del sostegno finanziario ai Paesi membri.Volendo stare nell’ambito regionale, sotto l’aspetto economico l’agricoltura pugliese realizza una produzione oscillante tra i 3,5 e i 4 miliardi di euro, partecipando per circa l’8% alla formazione della produzione nazionale e contribuendo per più del 6% al Pil regionale.
Lo stato dell’agricoltura pugliese ante crisi
La struttura:L’agricoltura pugliese è molto diversificata. La superficie agricola utilizzata (Sau) è di oltre 1.200.000 ettari, pari al 60% dell’intero territorio pugliese.Oltre un terzo delle aziende agricole pugliesi hanno un’estensione inferiore ad un ettaro e oltre il 60% inferiore ai due ettari. In totale parliamo di 245.000 aziende.La scarsa attrattività occupazionale e residenziale del settore è dimostrata dal rapporto di 1 a 10 tra gli imprenditori under 35 e gli over 65. L’aggregazione dell’offerta di prodotti agricoli nel contesto regionale soffre di alcune problematiche di tipo strutturale riconducibili alla scarsa integrazione con le fasi di più avanzata trasformazione e distribuzione dei prodotti e, alla modesta innovazione tecnologica degli impianti di trasformazione gestiti in forma associata.
La redditività:Tra il 2003 e il 2008 l’indice generale dei prezzi al consumo, su base nazionale, riferito ai prezzi di tutti i prodotti consumati che forniscono l’indicazione dell’inflazione, ha mostrato una crescita costante, intorno al +2,2% ogni anno. In questo stesso periodo si è evidenziata ancora una volta una bassa spinta dei prezzi agricoli sull’inflazione, considerato che la loro crescita è stata in media dell’1,3% all’anno.Al contempo i costi medi di produzione hanno segnato una crescita media annua del + 3,7%, determinata essenzialmente dal fatto che la struttura dei costi di produzione delle imprese agricole vede una incidenza del 75% del costo delle materie prime, così da rendere molto sensibili i costi di produzione alle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Ciò ha determinato una forte contrazione dei redditi degli agricoltori aggravando la loro esposizione verso le banche e gli istituti previdenziali, ed innescando una spirale pericolosa di difficoltà nell’accesso al credito per l’esercizio e per gli investimenti.L’industria agroalimentare:Serve un importante sforzo di ammodernamento e di innovazione, di processo e di prodotto, che possa determinare una virata del settore agricolo verso la qualità dei prodotti, tale da consentire al sistema Puglia di competere adeguatamente sui mercati e trovare il giusto riconoscimento, in termini di valore aggiunto, delle proprie produzioni.
La logistica per il sistema agro-alimentare:I più importanti punti di debolezza su cui occorrerebbe intervenire sono riassumibili nei seguenti elementi: inefficienze commerciali e logistiche che ricadono sul prezzo di vendita; risultano elevati i trasporti sotto i 50 Km a conferma della necessità di una forte razionalizzazione dei traffici anche a livello di sistemi territoriali; una bassa percentuale di carichi completi che unita alle difficoltà di gestione dei carichi e dei viaggi determina costi di trasporto elevati; scarso ricorso all’intermodalità, sia marittima che ferroviaria; problemi legati alla corretta gestione della catena del freddo al rispetto dei tempi di trasporto , alla non conformità delle merci in ingresso; insoddisfacente dotazione informatica.
Le risposte possibili:Garantire adeguata copertura finanziaria al piano assicurativo nazionale (Fns) per le annualità 2008-09-10; attivare una sospensione-moratoria temporanea dei pagamenti contributivi (previdenziali) a carico delle aziende e delle procedure esecutive Inps in corso; favorire l’accesso al credito; reintegro dei fondi Fas (circa 850 milioni di euro); recupero Iva per interventi pubblici nei Psr; copertura delle agevolazioni fiscali per il carburante destinato al riscaldamento delle serre; mantenimento delle agevolazioni fiscali per la formazione della piccola proprietà coltivatrice.Sono state svolte una serie di azioni finanziate con risorse autonome del bilancio regionale, sempre condivise con le associazioni di categoria.Inoltre la giunta ha approvato una delibera con la quale si individuano alcune linee guida per le azioni di ricerca, circa 9 milioni di euro.
Cabina di regia: L’istituzione della cabina di regia fra le regioni del Mezzogiorno ha l’intento di creare un confronto costante, fondamentale per arricchirsi reciprocamente.
Gdo:Per la campagna di promozione dell’uva pugliese sui banchi della grande distribuzione organizzata di tutta Italia, realizzata nel mese di ottobre scorso, abbiamo impegnato 324.000000 euro. Abbiamo avuto la conferma che stiamo andando nella giusta direzione: più di 2,5 milioni di kg di uva pugliese venduti con un prezzo minimo garantito per i produttori. Questo è un modello da replicare per le produzioni più rappresentative del nostro paniere, proseguendo parallelamente nell’attività di controllo a garanzia di produttori, distributori e consumatori.
Marchio prodotti di Puglia: La Ue ha pubblicato il regolamento di concessione d’uso del marchio prodotti di Puglia e questo può rappresentare una misura anticrisi per il comparto agroalimentare poiché fornisce una chance in più per essere competitivi sul mercato.
Coordinamento controlli:Saranno approfonditi i controlli sull’esatta corrispondenza tra le etichette e i prodotti, sulla presenza di prodotti fitosanitari non più ammessi dalla legislazione vigente, sull’esistenza di sostanze tossiche con micro tossine. Questo consentirà di procedere alla codificazione dei prodotti più a rischio come olio, vino, grano, latte, pomodori per effettuare verifiche mirate.
Crisi olivicola-coordinamento Op:Abbiamo condiviso con i rappresentanti delle Op la opportunità di costituire un tavolo tecnico.I distretti agroalimentari di qualità:Il recente riconoscimento di questi distretti rappresenta un momento di start importante che potrà essere volano per il sistema pugliese (comparto agroalimentare di qualità filiera florovivaistica di Puglia, Cadq Jonico-salentino e Terre Federiciane)
Il Psr:Il Psr, una dotazione finanziaria di 1,5 miliardi di euro, il 35% destinati a misure di carattere ambientale. Si connota in termini di strategicità d’azione con evidenti scelte su priorità territoriali e tematiche, nonché su modelli e strumenti assolutamente nuovi ed in forte discontinuità con il passato. Fino all’avvio del Psr il sistema delle imprese agricole pugliesi ha goduto di un sostegno finanziario attraverso le misure Feoga del programma operativo regionale 2000-2006. Il Por Puglia si è concluso con un tetto finale di spesa al 30 giungo 2006/2009 di 905 meuro, corrispondenti al 111,30% della disponibilità finanziaria.
Rapporti con Bruxelles:Una politica agricola nazionale non può non tenere conto dello scenario europeo nel quale è inserito il nostro Paese. Da qui l’esigenza di focalizzare l’attenzione e allargare il confronto alla Commissione agricola e sviluppo rurale del Parlamento europeo, cosa alla quale abbiamo contribuito rivolgendo, fra l’altro, una interrogazione orale alla Commissione europea sul tema della crisi nei settori cerealicolo, olivicolo, ortofrutticolo.
Conclusioni:Nel bilancio del 2010 la giunta ha riservato impegni importanti per l’agricoltura. Spero che l’intero Consiglia condivida l’istanza rivolta al ministro Zaia. Solo con azioni concrete potremo rispondere al grido di dolore dei nostri agricoltori pugliesi che da settimane ci chiedono una speranza che consenta loro di continuare ad alimentare, con la loro passione, il nostro sistema produttivo agricolo. Grido di dolore al quale rinnovo la mia piena solidarietà e sostegno, ma anche l’impegno a proseguire con tutta la tenacia e le risorse possibili.
Nessun commento:
Posta un commento