LA SALVAGUARDIA DELLA BIODIVERSITÀ VEGETALE NELL’ORTO BOTANICO DI LECCE
RITA ACCOGLI, FABIO IPPOLITO, PIERO MEDAGLI,
FRANCESCO MINONNE, SILVANO MARCHIORI, VINCENZO ZUCCARELLO
Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale e Orto botanico del Di.S.Te.B.A.
dell’Università degli Studi di Lecce, Via Monteroni - 73100 Lecce
Il Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale e l’Orto Botanico, afferenti al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università di Lecce, hanno presentato un progetto realizzato nell’ambito del Programma Comunitario Interreg II Italia-Albania, Misura 3.2 per la realizzazione di un "Centro Studi per la Protezione e la Conservazione delle specie Botaniche del Mediterraneo". Si tratta di una istituzione di importanza transfrontaliera con finalità di ricerca, di tutela ambientale e di conservazione delle biodiversità vegetale intesa anche come biodiversità relativa a specie a rischio di scomparsa di interesse agronomico. A tal proposito le principali attività fino ad ora svolte riguardano:
acquisizione di dati inerenti la distribuzione e lo status di vulnerabilità delle specie, con particolare riferimento a quelle delle Liste Rosse Nazionale e Regionale e la loro coltivazione ex situ mediante individuazione di idonee tecniche di propagazione;
realizzazione di una collezione, mediante coltivazione ex situ, delle specie spontanee della flora pugliese;
studio dei caratteri ecologici degli habitat minacciati e messa a punto delle tecniche di ripristino;
costituzione di una banca dati, relativa alle specie della flora mediterranea;
acquisizione, classificazione, valutazione delle risorse genetiche vegetali di interesse agrario;
divulgazione delle problematiche concernenti la tutela della biodiversità, ivi comprese le azioni volte alla sensibilizzazione di vivaisti finalizzata alla produzione di ecotipi autoctoni.
In particolare le indagini floristiche riguardanti le specie delle Liste Rosse hanno consentito di individuare 180 taxa a rischio suddivisi in 74 specie della Lista Rossa Nazionale e in 106 della Lista Rossa Regionale. Sette specie della Lista Rossa Nazionale risultano probabilmente estinte in Puglia. Le specie probabilmente estinte della Lista Rossa Regionale sono 15. Al fine di conoscere più approfonditamente lo status di alcune entità vegetali della Lista Rossa è stato effettuato un monitoraggio su venti specie scelte fra quelle considerate a maggior rischio, e loro relativo habitat. Per ogni specie sono stati valutati i parametri stabiliti dalla Convenzione I.U.C.N. del 1994. Tale indagine ha consentito di verificare, e in alcuni casi di modificare, lo status I.U.C.N. di alcune delle entità prese in considerazione (MELE et al., 2001). 1) 2) 3) 4) 5) 6)
La collezione della flora pugliese si pone il fine di rappresentare buona parte della diversità vegetale nel territorio regionale e di costituire una fonte di materiale di propagazione per specie ad alto rischio di estinzione o addirittura estinte in natura.
Il numero dei taxa subgenerici di tale collezione è di 577 unità suddivise in 349 generi e 88 famiglie.
Rispetto alla consistenza floristica del Salento e della Puglia, la ricchezza in specie dell’Orto raggiunge il 42% delle specie del Salento e il 28% della Puglia.
Per quanto riguarda lo studio dei caratteri ecologici degli habitat minacciati e individuazione delle tecniche di ripristino viene fatto riferimento alla Direttiva 92/43/CEE, che riporta in un allegato l’elenco degli habitat considerati a rischio e pertanto meritevoli di tutela nell’ambito del territorio comunitario. E’ stata riscontrata la presenza in Puglia di 43 habitat della Direttiva 92/43/CEE suddivisi in 13 habitat prioritari e di 30 habitat di interesse comunitario (MARCHIORI et al., 2000).
Sono state inoltre studiate, sulla base delle esigenze colturali delle singole specie, tecniche di impianto miranti a ricostruire serie vegetazionali pioniere destinate a ricreare habitat naturali laddove l’intervento umano li ha erosi. Nell’ottica dei programmi di ripristino di habitat, di ambienti seriamente minacciati o impoveriti, sono state moltiplicate massivamente specie strutturanti di consistenza sia legnosa che erbacea, come le specie del genere Quercus, le specie arbustive portanti della macchia mediterranea e delle principali associazioni vegetali dell’entroterra, della costa e degli ambienti umidi per un totale di 53.145 individui. Nell’area di propagazione sono distinguibili due settori principali: quello per la moltiplicazione agamica, dove stazionano circa 10.000 contenitori di varia forma e dimensione ognuno dei quali può contenere più propaguli, quello per la riproduzione gamica dove stazionano seminiere e plateau alveolati per un totale di oltre 100.000 unità di semina. Sono inoltre state effettuate varie esperienze di recupero ambientale in aree naturali del Salento, e precisamente nella Riserva naturale delle Cesine e nel Parco naturale di Rauccio (Lecce) (ACCOGLI et al., in stampa).
Nel caso del Parco naturale di Rauccio, è stata realizzata un’esperienza di impianto di giovani piantine dell’Orto Botanico in aree limitrofe al bosco e alla palude, al fine di favorire l’introduzione di ecotipi locali appartenenti a specie autoctone. Per quanto riguarda la costituzione di una banca dati, relativa alle specie della flora mediterranea, l’Orto Botanico ha strutturato una banca dati che da un lato archivia le informazioni sui reperimenti, le stazioni e i relativi parametri, dall’altro consente la gestione delle informazioni relative alle attività dell’Orto. Sono state inserite nel periodo un totale di 3235 accessioni (SCANDURA et al., 2001)
La ricerca riguardante le risorse genetiche vegetali di interesse agrario è stata condotta a partire da un’accurata ricerca bibliografica; oltre alle più recenti pubblicazioni in tema di conservazione delle
specie agrarie, sono stati consultati vecchi trattati e monografie delle principali specie fruttifere, con particolare riferimento a quelli inerenti il territorio regionale pugliese.
Da una serie di sopralluoghi e di interviste con coltivatori, dalla catalogazione e archiviazione dei dati raccolti si è ottenuto il reperimento di varie informazioni relative alla presunta esistenza e locazione delle piante madri delle diverse specie fruttifere.
Al momento della maturazione dei frutti delle piante madri, si è provveduto al riconoscimento delle presunte varietà attraverso un confronto tra le notizie forniteci dagli stessi contadini-custodi ed i rispettivi riferimenti bibliografici. Si è provveduto, inoltre, alla costituzione di una ricca fototeca, la quale comprende fotografie dei frutti maturi delle piante madri dalle quali è stato prelevato il materiale da riproduzione vegetativa.
La campagna di raccolta del materiale di propagazione delle vecchie cultivar di specie fruttifere, avviata a partire dal settembre 1999, in tutto il territorio salentino, ha permesso la costituzione, presso l’orto botanico, di collezioni viventi delle varietà stesse.
Il lavoro svolto ha consentito in particolare l’introduzione di 90 accessioni di cultivar di Ficus carica L., (MINONNE et al., 2000), 50 di Vitis vinifera L., 35 di Pyrus communis L., 30 di Prunus dulcis (Miller) D. A. Webb. Le accessioni di materiale di propagazione di specie e varietà fruttifere "minori" hanno permesso la costituzione di una collezione vivente rappresentata da un totale di 918 esemplari ascrivibili a 21 specie (MINONNE et al., 2001)
Infine è stata inoltre costituita una banca semi ed una carpoteca in cui vengono conservati i semi e i frutti delle piante raccolte in natura. La banca semi dell’Orto Botanico di Lecce è costituita da semi raccolti in natura, in diverse località del Salento, e nei periodi di fruttificazione di ogni specie, per un totale di circa 450 accessioni, riferibili a circa 300 taxa subgenerici.
L’Orto Botanico di Lecce ospita attualmente circa 119.000 individui appartenenti a 1144 specie, 557 generi e 117 famiglie.
Bibliografia
ACCOGLI R., MEDAGLI P., MARCHIORI S., in stampa - Riproduzione ex-situ e reintroduzione in situ di Periploca graeca nella riserva naturale "Le Cesine" – Vernole – Lecce. Inform. Bot. Ital..
MARCHIORI S., MEDAGLI P., MELE C., SCANDURA S., ALBANO A., 2000 - Piante ed habitat rari, a rischio e vulnerabili della Puglia. Lecce.
MELE C., MEDAGLI P., BLACO M., ALBANO A., SCANDURA S., MARCHIORI S., 2001 - Monitoraggio di specie vegetali a rischio di estinzione in Puglia. Tirana.
SCANDURA S., ACCOGLI R., IPPOLITO F., CAFORIO F., CALABRESE R., CAPANO M., GALANTE C., ZUCCARELLO V., MARCHIORI S., 2001 - Una banca dati per l’Orto Botanico di Lecce. Tirana.
MINONNE F., IPPOLITO F., MARCHIORI S., 2001 - L’attività dell’Orto botanico di Lecce nel reperimento e la propagazione delle vecchie cultivar di Ficus carica L. Italus Hortus e Notiziario SOI di Ortoflorofrutticoltura. Vol. VIII, suppl. al n° 5, sett.-ott. 2001.
MINONNE F., MADONNA M., IPPOLITO F., VINCENTI E., ACCOGLI R., DE GIORGI G., MARCHIORI S., 2001 - La conservazione delle vecchie cultivar di specie fruttifere presenti nel Salento. Cahiers OPTIONS mèditerranèennes – CIHEAM/IAMB.
RITA ACCOGLI, FABIO IPPOLITO, PIERO MEDAGLI,
FRANCESCO MINONNE, SILVANO MARCHIORI, VINCENZO ZUCCARELLO
Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale e Orto botanico del Di.S.Te.B.A.
dell’Università degli Studi di Lecce, Via Monteroni - 73100 Lecce
Il Laboratorio di Botanica Sistematica ed Ecologia vegetale e l’Orto Botanico, afferenti al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali (Di.S.Te.B.A.) dell’Università di Lecce, hanno presentato un progetto realizzato nell’ambito del Programma Comunitario Interreg II Italia-Albania, Misura 3.2 per la realizzazione di un "Centro Studi per la Protezione e la Conservazione delle specie Botaniche del Mediterraneo". Si tratta di una istituzione di importanza transfrontaliera con finalità di ricerca, di tutela ambientale e di conservazione delle biodiversità vegetale intesa anche come biodiversità relativa a specie a rischio di scomparsa di interesse agronomico. A tal proposito le principali attività fino ad ora svolte riguardano:
acquisizione di dati inerenti la distribuzione e lo status di vulnerabilità delle specie, con particolare riferimento a quelle delle Liste Rosse Nazionale e Regionale e la loro coltivazione ex situ mediante individuazione di idonee tecniche di propagazione;
realizzazione di una collezione, mediante coltivazione ex situ, delle specie spontanee della flora pugliese;
studio dei caratteri ecologici degli habitat minacciati e messa a punto delle tecniche di ripristino;
costituzione di una banca dati, relativa alle specie della flora mediterranea;
acquisizione, classificazione, valutazione delle risorse genetiche vegetali di interesse agrario;
divulgazione delle problematiche concernenti la tutela della biodiversità, ivi comprese le azioni volte alla sensibilizzazione di vivaisti finalizzata alla produzione di ecotipi autoctoni.
In particolare le indagini floristiche riguardanti le specie delle Liste Rosse hanno consentito di individuare 180 taxa a rischio suddivisi in 74 specie della Lista Rossa Nazionale e in 106 della Lista Rossa Regionale. Sette specie della Lista Rossa Nazionale risultano probabilmente estinte in Puglia. Le specie probabilmente estinte della Lista Rossa Regionale sono 15. Al fine di conoscere più approfonditamente lo status di alcune entità vegetali della Lista Rossa è stato effettuato un monitoraggio su venti specie scelte fra quelle considerate a maggior rischio, e loro relativo habitat. Per ogni specie sono stati valutati i parametri stabiliti dalla Convenzione I.U.C.N. del 1994. Tale indagine ha consentito di verificare, e in alcuni casi di modificare, lo status I.U.C.N. di alcune delle entità prese in considerazione (MELE et al., 2001). 1) 2) 3) 4) 5) 6)
La collezione della flora pugliese si pone il fine di rappresentare buona parte della diversità vegetale nel territorio regionale e di costituire una fonte di materiale di propagazione per specie ad alto rischio di estinzione o addirittura estinte in natura.
Il numero dei taxa subgenerici di tale collezione è di 577 unità suddivise in 349 generi e 88 famiglie.
Rispetto alla consistenza floristica del Salento e della Puglia, la ricchezza in specie dell’Orto raggiunge il 42% delle specie del Salento e il 28% della Puglia.
Per quanto riguarda lo studio dei caratteri ecologici degli habitat minacciati e individuazione delle tecniche di ripristino viene fatto riferimento alla Direttiva 92/43/CEE, che riporta in un allegato l’elenco degli habitat considerati a rischio e pertanto meritevoli di tutela nell’ambito del territorio comunitario. E’ stata riscontrata la presenza in Puglia di 43 habitat della Direttiva 92/43/CEE suddivisi in 13 habitat prioritari e di 30 habitat di interesse comunitario (MARCHIORI et al., 2000).
Sono state inoltre studiate, sulla base delle esigenze colturali delle singole specie, tecniche di impianto miranti a ricostruire serie vegetazionali pioniere destinate a ricreare habitat naturali laddove l’intervento umano li ha erosi. Nell’ottica dei programmi di ripristino di habitat, di ambienti seriamente minacciati o impoveriti, sono state moltiplicate massivamente specie strutturanti di consistenza sia legnosa che erbacea, come le specie del genere Quercus, le specie arbustive portanti della macchia mediterranea e delle principali associazioni vegetali dell’entroterra, della costa e degli ambienti umidi per un totale di 53.145 individui. Nell’area di propagazione sono distinguibili due settori principali: quello per la moltiplicazione agamica, dove stazionano circa 10.000 contenitori di varia forma e dimensione ognuno dei quali può contenere più propaguli, quello per la riproduzione gamica dove stazionano seminiere e plateau alveolati per un totale di oltre 100.000 unità di semina. Sono inoltre state effettuate varie esperienze di recupero ambientale in aree naturali del Salento, e precisamente nella Riserva naturale delle Cesine e nel Parco naturale di Rauccio (Lecce) (ACCOGLI et al., in stampa).
Nel caso del Parco naturale di Rauccio, è stata realizzata un’esperienza di impianto di giovani piantine dell’Orto Botanico in aree limitrofe al bosco e alla palude, al fine di favorire l’introduzione di ecotipi locali appartenenti a specie autoctone. Per quanto riguarda la costituzione di una banca dati, relativa alle specie della flora mediterranea, l’Orto Botanico ha strutturato una banca dati che da un lato archivia le informazioni sui reperimenti, le stazioni e i relativi parametri, dall’altro consente la gestione delle informazioni relative alle attività dell’Orto. Sono state inserite nel periodo un totale di 3235 accessioni (SCANDURA et al., 2001)
La ricerca riguardante le risorse genetiche vegetali di interesse agrario è stata condotta a partire da un’accurata ricerca bibliografica; oltre alle più recenti pubblicazioni in tema di conservazione delle
specie agrarie, sono stati consultati vecchi trattati e monografie delle principali specie fruttifere, con particolare riferimento a quelli inerenti il territorio regionale pugliese.
Da una serie di sopralluoghi e di interviste con coltivatori, dalla catalogazione e archiviazione dei dati raccolti si è ottenuto il reperimento di varie informazioni relative alla presunta esistenza e locazione delle piante madri delle diverse specie fruttifere.
Al momento della maturazione dei frutti delle piante madri, si è provveduto al riconoscimento delle presunte varietà attraverso un confronto tra le notizie forniteci dagli stessi contadini-custodi ed i rispettivi riferimenti bibliografici. Si è provveduto, inoltre, alla costituzione di una ricca fototeca, la quale comprende fotografie dei frutti maturi delle piante madri dalle quali è stato prelevato il materiale da riproduzione vegetativa.
La campagna di raccolta del materiale di propagazione delle vecchie cultivar di specie fruttifere, avviata a partire dal settembre 1999, in tutto il territorio salentino, ha permesso la costituzione, presso l’orto botanico, di collezioni viventi delle varietà stesse.
Il lavoro svolto ha consentito in particolare l’introduzione di 90 accessioni di cultivar di Ficus carica L., (MINONNE et al., 2000), 50 di Vitis vinifera L., 35 di Pyrus communis L., 30 di Prunus dulcis (Miller) D. A. Webb. Le accessioni di materiale di propagazione di specie e varietà fruttifere "minori" hanno permesso la costituzione di una collezione vivente rappresentata da un totale di 918 esemplari ascrivibili a 21 specie (MINONNE et al., 2001)
Infine è stata inoltre costituita una banca semi ed una carpoteca in cui vengono conservati i semi e i frutti delle piante raccolte in natura. La banca semi dell’Orto Botanico di Lecce è costituita da semi raccolti in natura, in diverse località del Salento, e nei periodi di fruttificazione di ogni specie, per un totale di circa 450 accessioni, riferibili a circa 300 taxa subgenerici.
L’Orto Botanico di Lecce ospita attualmente circa 119.000 individui appartenenti a 1144 specie, 557 generi e 117 famiglie.
Bibliografia
ACCOGLI R., MEDAGLI P., MARCHIORI S., in stampa - Riproduzione ex-situ e reintroduzione in situ di Periploca graeca nella riserva naturale "Le Cesine" – Vernole – Lecce. Inform. Bot. Ital..
MARCHIORI S., MEDAGLI P., MELE C., SCANDURA S., ALBANO A., 2000 - Piante ed habitat rari, a rischio e vulnerabili della Puglia. Lecce.
MELE C., MEDAGLI P., BLACO M., ALBANO A., SCANDURA S., MARCHIORI S., 2001 - Monitoraggio di specie vegetali a rischio di estinzione in Puglia. Tirana.
SCANDURA S., ACCOGLI R., IPPOLITO F., CAFORIO F., CALABRESE R., CAPANO M., GALANTE C., ZUCCARELLO V., MARCHIORI S., 2001 - Una banca dati per l’Orto Botanico di Lecce. Tirana.
MINONNE F., IPPOLITO F., MARCHIORI S., 2001 - L’attività dell’Orto botanico di Lecce nel reperimento e la propagazione delle vecchie cultivar di Ficus carica L. Italus Hortus e Notiziario SOI di Ortoflorofrutticoltura. Vol. VIII, suppl. al n° 5, sett.-ott. 2001.
MINONNE F., MADONNA M., IPPOLITO F., VINCENTI E., ACCOGLI R., DE GIORGI G., MARCHIORI S., 2001 - La conservazione delle vecchie cultivar di specie fruttifere presenti nel Salento. Cahiers OPTIONS mèditerranèennes – CIHEAM/IAMB.
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