Antonio Bruno è Laureato in Scienze Agrarie Dottore Agronomo iscritto all'Ordine di Lecce - Esperto in diagnostica urbana e territoriale e studente all'Università del Salento del Corso di laurea in Viticultura ed Enologia
domenica 31 agosto 2014
Tiggiano (Lecce) Helen Mirren contadina da Oscar nello spot della festa di paese
Salento, Helen Mirren contadina da Oscar nello spot della festa di paese
Ha messo a disposizione la sua casa in Salento per le riprese e ha indossato i panni della protagonista dello spot per la festa del piccolo paese del Salento diventato il suo buen retiro italiano. Il premio oscar Helen Mirren e a suo marito, il regista Taylor Hackford, testimonial del festival di giochi di strada “Palloni e meloni”, in scena il 19 agosto a Tiggiano, nel Leccese. La coppia hollywoodiana - che in passato ha avuto anche qualche grana con la ristrutturazione della splendida masseria - su intercessione del sindaco del paesino, ha accettato con piacere di recitare nel video promozionale, per ringraziare dell'ospitalità il comune salentino a due passi dal Capo di Leuca e i suoi 3000 abitanti, dove l'attrice di 'The Queen' e consorte si sono trasferiti da diversi anni. Hanno acquistato e poi ristrutturato una meravigliosa fortezza del XVI secolo che apparteneva ai principi Gallone, feudatari del luogo, e lì trascorrono lunghi periodi. Se non fosse stato per questo colpo di fortuna, in pochi probabilmente avrebbero sentito parlare della manifestazione di Tiggiano, evento da Oscar già cliccatissimo su YoutubeFonte:
sabato 30 agosto 2014
Veronica Vizzarri, esperta di patologia vegetale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e olivicoltura (Cra-Oli) di Rende, in Calabria.
“Anche una pianta soggetta a ottime cure può essere contagiata e il problema principale è dato proprio dalle cicaline”, sottolinea Vizzarri.Il meccanismo degli insetti-vettore è ormai noto: succhiando la linfa dagli alberi già infetti, si impossessano del batterio della Xylella e lo custodiscono nel proprio canale alimentare. Alle cicaline basterà, poi, nutrirsi della linfa di un ulivo sano per infettarlo. “E una volta che il batterio è all’interno non c’è modo di tirarlo fuori”, conferma la ricercatrice, specificando, però, che il processo di essiccamento della pianta (dovuto all’ostruzione dei vasi xilematici, causata dalla Xylella), si verifica in modo più lento sugli alberi curati e in buona salute.
Sconfiggere il batterio, dunque, è impossibile? “ In Italia, l’uso fitoiatrico di antibiotici efficaci, impiegati per esempio in America, non è consentito. Ciò che invece si può e si deve fare – ribadisce l’esperta, in linea con alcune delle proposte e delle disposizioni europee già avanzate – è curare le piante in modo costante, operando un monitoraggio diffuso, anche sugli ulivi in apparenza asintomatici”. Vizzarri, inoltre, sottolinea che, “semmai si verificasse una remissione dei sintomi sulle piante infette, il batterio sarebbe sempre presente e potrebbe riprendere a proliferare in qualsiasi momento.” È importante, dunque, pensare a dei trattamenti sinergici e a tutto tondo, che prevedano, come proposto, anche l’uso di pesticidi e, dove necessario, l’eradicazione. In questo caso estremo la patologa raccomanda: “Occorre che gli interventi siano mirati e che si valuti in modo appropriato il rapporto costi-benefici. Anche per l’impiego di insetticidi bisogna agire con criterio, considerando le possibili conseguenze sulle colture biologiche e sugli insetti impollinatori.”
Veronica Vizzarri, esperta di patologia vegetale del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura e olivicoltura (Cra-Oli) di Rende, in Calabria.
Fonte:
venerdì 29 agosto 2014
Uso di diserbanti e rapida crescita nelle malattie dei cereali
E’ confermato il processo
di infestazioni complesse di parassiti, creato da un indebolimento della pianta
prodotto da certi «avvelenatori» che la predispongono agli attacchi di malattie
(funghi, batteri e virus) e infestazioni animali (bachi, afidi, lepidotteri).
Anche i nematodi sono coinvolti. La causa «immediata» può essere qualche forma
di carenza sia di importanti minerali come il potassio o di certi elementi in
tracce come il boro, lo zinco, il rame. Perciò l’effetto dei diserbanti sui
cereali trattati può essere che il raccolto stesso diventa preda di malattie e
insetti.
In Francia, dopo uno studio approfondito della frequenza
delle malattie dei cereali, l’Institut technique des céréales et fourrages
riporta che nel 1973, «La malattia è diventata sempre più un problema per l’80%
dei contadini negli ultimi 4-5 anni. Perché?
Perché i loro campi sono regolarmente infestati da 2 o 3
malattie in media». Una grande compagnia che produce pesticidi sottolinea da
parte sua: «Di fatto, noi dobbiamo tenere seriamente in conto un complesso
ambiente di malattie endemiche. Mentre certe infezioni dei cereali hanno
acquisito un aspetto serio, ci devono essere altri fattori che aggravano il
fenomeno fra cui le condizioni climatiche non possono essere l’unico fattore».
Noi non potremmo porre meglio il problema delle rinnovate
esplosioni di malattie dei cereali. Le più dannose sono quelle che prima erano considerate
di secondaria importanza. In particolare questo è vero per la Fusariosi del
piede e la Settoriosi, anormali sviluppi portano anche il Piétin-verse, il
Piétin-échaudage e la Rhizoctonia. Tuttavia quella che più disturba forse è uno
sviluppo molto serio di Helminthosporium teres e le sue nuove varietà insieme a
malattie virali. Data la molteplicità delle malattie, la nozione di
«infestazione complessa» è diventata sempre più frequente. Questa nozione
comporta che varie infestazioni, sia animali che vegetali in origine possano
avvenire sulla stessa pianta – in questo caso cereali – sia contemporaneamente
sia in sequenza. Questo concetto si applica particolarmente all’orzo che può
soffrire contemporaneamente di macchie sulle foglie, muffa e «pietin», per non
menzionare le nuove malattie virali chiamate itterizia rimpicciolente (dwarfing
jaundice). Questa malattia continua a diffondersi, come fanno le malattie
«brown spot» (macchia bruna) o Helminthosporium teres. Un parallelo sviluppo,
come nota un ricercatore, appare essere collegato all’aumento della superficie
dedicata a questo cereale (orzo) e anche ad una intensificazione della
coltivazione, espressa nel ricorrere a tecniche che favoriscono lo sviluppo
delle malattie. Lo scrittore non dice altro. Noi interpretiamo il termine
intensificazione, presentato senza altri dettagli, come causa di due processi
essenziali: eccessiva fertilizzazione e uso particolarmente massiccio di
fertilizzanti azotati; l’egualmente massiccio uso di svariati pesticidi in
particolare diserbanti così come i loro corollari gli anticrittogamici.
Veramente, i trattamenti di anticrittogamici durante il periodo della crescita
ha dimostrato di favorire lo sviluppo del brown spot (macchie brune).
Altrove, le analisi di Altman e Campbell dimostrano il
fattore causale dei diserbanti nella diffusione delle malattie delle piante
particolarmente nei cereali. Questi scrittori riferiscono di numerosi casi di
malattie provocate dall’uso di diserbanti e numerose osservazioni che
confermano la nostra teoria:
1. questa inibizione della crescita nelle piante trattate con
il diserbante porta a un aumento della sensibilità alla malattia (barbabietola
o rapa trattate con cyclonato);
2. questi terreni trattati con cyclonato portano in
conseguenza a maggior quantità di glucosio e sali minerali nelle piante che vi
crescono e quindi ad elementi che favoriscono nutrizionalmente vari agenti patogeni.
Di fatto, tutti i diserbanti inibiscono la sintesi delle proteine non solo nelle
erbacce che dovrebbero essere distrutte, ma anche parzialmente – per quanto
«selettivo» il diserbante possa essere – negli stessi cereali che diventano
sensibilizzati a vari parassiti.
Questo processo è stato confermato in numerosi esperimenti.
È stato dimostrato che un diserbante come l’atrazina può aumentare la
sensibilità al Dwarf mosaic, un virus del mais, con la gravità dei sintomi che
aumentano all’aumentare del dosaggio fino al 100%, sintomi mostrati dopo che 20
ppm di atrazina furono aggiunti al terreno.
Altri studi hanno mostrato che gli ormoni chimici 2, 4-D,
correntemente usati come diserbanti conducono il mais a:
• aumento degli afidi in funzione della dose
• gravi attacchi da parte del corn borer (perforatore del
chicco) (ostrinia nubilalis) con un aumento del peso delle pupe dei bruchi nutriti
con il mais trattato, che sembra essere in linea con il suggerito miglior
valore nutrizionale della pianta trattata;
Tratto da: Come i pesticidi aumentano le epidemie di Francis
Chaboussou, L'ecologist italiano. Anno: 2007 - Fascicolo: 7 - Pagina iniziale
143
Bibliografia
Perspectives
Agricoles, 1980
Firme
Procida 1980, Les céréales face aux maladies du progrès. Publication
publicitaire, 32 pages.
Altman J. e
Campell, C.L., 1977, Effect of herbicides on plant diseases, Ann. Rev.
Phytopathol. 15,pp. 361-385.
McKenzie,
D.R., Cote, H. e Ercegovitsch, C.D. 1968, Resistance breakdown in maize to
maize dwarfmosaic virus after treatment with atrazine. Phytopathology, 58, p.
1058 (Abstr.)
Notte Verde - 3° edizione - Castiglione d’Otranto, 31 agosto 2014 - Preludio alla Notte Verde, 29 e 30 agosto: Mercato comune dei frutti minori
Notte Verde - 3°
edizione
Castiglione
d’Otranto, 31 agosto 2014
Preludio alla
Notte Verde, 29 e 30 agosto: Mercato
comune dei frutti minori
Una terza edizione più intensa e
partecipata che mai: il 31 agosto, a Castiglione d'Otranto (Le), torna la “Notte Verde- AgriCultura & Sviluppo Sostenibile”, appuntamento che
richiama migliaia di visitatori e imprescindibile per tutti coloro che hanno a
cuore le buone pratiche legate alla terra, al rispetto della
biodiversità locale, della salute delle persone e dell'ambiente. È, soprattutto, la festa che chiude un anno di attività rurali e ne
apre un altro per l’intera comunità. Nella piccola frazione di Andrano,
infatti, da tempo si sperimenta agricoltura naturale grazie alla riconversione
di terreni abbandonati e ceduti dai residenti, in comodato d’uso gratuito, ad
un gruppo di giovani del posto. Con questa formula, su quindici ettari è stato
possibile coltivare antiche varietà di cereali, pomodori e canapa.
Ora, si punta a fare
rete, a creare una via alternativa. È per questo che, nella due giorni di “Preludio
alla Notte Verde”, il 29 e 30 agosto (dalle 16 alle 22), sarà inaugurato il Mercato
comune dei frutti minori, realizzato
con materiali riciclati (banchi e sedi della scuola destinati ad essere
smaltiti in discarica) dal gruppo ConstructLab, formato da artisti internazionali
provenienti da Berlino e Parigi. Nascerà presso le aule sociali, nel Parco
delle rimembranze, luogo simbolo di cementificazione e cattiva gestione
amministrativa. Grazie alla collaborazione con Salento Km0, saranno presenti le
realtà più interessanti che praticano agricoltura organica nel Salento. Il
mercato, primo sbocco di vendita collettivo nel Salento per aziende bio e
contadini locali, sarà attivo definitivamente, con cadenza settimanale, a
partire da ottobre.
L'appuntamento tradizionale con la Notte Verde, invece, sarà, come
sempre, l'ultimo giorno del mese di agosto. A partire dal tardo pomeriggio e
fino all’alba, il borgo di Castiglione ospiterà dibattiti, esposizioni,
performance artistiche ecologicamente sostenibili, mostre. Tra le riflessioni,
anche quella di Maurizio Pallante, ispiratore del movimento per la
Decrescita felice. Questa edizione, inoltre, è targata No Tap e No Ss 275.
Il progetto, coordinato dalla Casa delle AgricUlture Tullia e Gino, è
ideato dal Comitato Notte Verde, che racchiude le esperienze più vive e
dinamiche del tessuto associazionistico di Castiglione (Casa delle AgricUlture
Tullia e Gino, Famiglie Castiglionesi, Auser, Knidè, Cavalieri del
Salento,Vivere la Canapa, Gruppo giovani Castiglionesi, Cooperativa Ulisside).
Partner dell'iniziativa sono il Comune di Andrano, Assocanapa, Parco regionale
Otranto- S.M. di Leuca- Bosco di Tricase,
Salento Km0, Free Home University, Musagetes Foundation, Lecce Capitale della
Cultura 2019.
Il programma del 29 e 30 agosto
Al via il mercato comune, una sorta di sūq, prima
vera sfida glocal lanciata dal Salento naturale ai marchi della grande
distribuzione. Venerdì 29 agosto,
alle ore 18, l'avvio sarà accompagnato da un tris di incontri. Il primo è
dedicato ad “Ambiente, alimentazione e
salute”, con Salvatore Colazzo, preside della Facoltà di Scienze della
Formazione dell’Università del Salento; Emiliano Sordi, specialista oncologo;
Angelo Carlo Licci, dirigente medico. Alle 19, conversazione su “Fondamenti dell’agricoltura biodinamica”
con Leonardo Angelone, coltivatore biodinamico lucano, e Emilio Fantin,
artista, e presentazione del corso di specializzazione con Giorgio Balussi.
Alle 20.30, “Salutogenesi e medicina
antroposofica” con il medico Cinzia De Meglio.
Sabato 30 agosto, alle 18, sempre presso il mercato comune nel Parco
delle Rimembranze, incontro con due docenti dell’Università di Roma Tre,
Federica Giardini e Simona Panzino, sul tema “Welfare generativo e comunitario”.
Il programma del 31 agosto
Alle 19, in piazza della Libertà si terranno i dialoghi di apertura. Il
tema scelto è “La terra è felicità?” e attorno a questo ragioneranno
insieme Maurizio Pallante, ispiratore
del movimento per la decrescita felice; Federica
Giardini, docente del dipartimento di Filosofia dell'Università Roma 3; Simona Panzino, coop. Arancia/Stand Up.
Al termine dei dialoghi, le performance teatrali e musicali. “Dopo un'epoca di riposo” di
Luigi Coppola, con la direzione musicale di Luigi Botrugno, è un concerto-
performance realizzato con gli abitanti di Castiglione per cantare il “risveglio” di
una comunità e la proposta di un nuovo modello di vita in comune, partendo
proprio dalle pratiche che da diversi anni si stanno qui sperimentando.
Il concerto di
chiusura, intorno alle 2 di notte, è affidato ad Ahmed Tanbuz, artista
palestinese che eseguirà diversi brani con strumenti tradizionali della sua
terra. Altri artisti che animeranno il centro storico sono P40 menestrello
salentino, Shalaba (Natalie Lithwick e Franco Nuzzo), Cristiano Renna, Alberto
Piccinni, Luigi Panico, Angelo Urso. C'è spazio anche per il teatro: “Canapa conferenza tragica” di
Giovanni Foresti e Paola Amodeo Zorini, e il teatro dei burattini della
compagnia Artecondita. Inoltre, si terranno installazioni video “Fichi ‘ntra le petre” di Gianluca
Carluccio e Fulvio Rifuggio e una selezione di documentari a tema, “La zappa sui piedi”, piattaforma tra
arte e agricoltura.
Presso il frantoio “L’olio dei messapi”,
in via Menotti, alle 20.30 sarà presentata la mostra fotografica “Green Life” di Daniele Cinciripini, a
cura di Valentina Isceri. Aperta anche il 29 e 30, è una denuncia contro le
odierne stressanti realtà metropolitane. Ponendosi all’interno di serre, il fotografo di San Benedetto del Tronto
permette di far osservare l’inquietante sottomissione della natura al dominio
della tecnica.
Fiore all'occhiello saranno la via
della canapa, con workshop
di bioedilizia, tessitura, show coking, e la via della biodiversità, mostra pomologica sul patrimonio biodiverso salentino,
orticolo e frutticolo, una lunga tavolata di centinaia di varietà di fichi,
mele, pere e altri frutti minori che, a partire dalle 23.30, si potranno anche
degustare. Rimarrà attivo anche in questa serata il “Mercato comune dei frutti
minori”. Nella via dell’artigianato, invece, dagli incudini per forgiare il ferro ai vimini da
intrecciare per le panare, gli artigiani locali daranno vita a performance
artistiche in divenire. Un’intera sezione sarà dedicata, poi, alle associazioni
e comitati che sul territorio si battono per l'ecosostenibilità.
Infine, ogni esercizio commerciale proporrà un piatto diverso, ma con lo
stesso comune denominatore: la certificazione di qualità dei prodotti impiegati
nella realizzazione. Si va dalla pasta fatta in casa con farina di grano
Cappelli al grano stumpatu biologico, dalle frise e pittule con lievito madre
alle pizze e crepes bio fino al mojito a base di canapa.
Info: Tiziana Colluto, ass. Casa delle
Agriculture Tullia e Gino
348/5649772, tizianacolluto@gmail.com
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