giovedì 10 dicembre 2009

Agricoltura,Puglia lilliput contro il Gulliver globale


Agricoltura,Puglia lilliput contro il Gulliver globale
Ok unanime all’odg in Consiglio regionale sulla crisi del settore
di Franco Antonacci
Attivare le procedure per un decreto che dichiari lo stato di crisi del comparto agricolo in Puglia;
mettere in atto la piattaforma di proposte congiunturali, già approvata all’unanimità dalle Regioni
italiane nel Comitato agricolo nazionale. E’ quanto previsto dall’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale che ieri ha dedicato un’intera seduta all’agricoltura, e che il presidente della giunta, Nichi Vendola, dovrà portare all’attenzione del governo nazionale. Tra l’altro sin dal primo mattino una nutrita delegazione di sindaci e agricoltori pugliesi ha stazionato in via Capruzzi, davanti alla sede del Consiglio per incontrare, come è poi avvenuto, il presidente del Consiglio, Pietro Pepe, il presidente della giunta, Vendola, l’assessore competente, Dario Stefàno, i capigruppo di maggioranza e opposizione e i componenti della Quarta commissione consiliare anche per istituire un tavolo di concertazione permanente tra istituzioni e associazioni e trovare “vie nuove ed evitare soluzioni figlie dell’emergenza”. Il centro dell’attenzione si è quindi spostato in aula dove , accanto alla relazione dell’assessore all’Agricoltura, sono seguiti gli interventi dei rappresentanti di maggioranza e opposizione con le conclusioni del presidente Vendola. L’agricoltura rappresenta per la Puglia il 6% del Pil regionale mentre con una produzione di 3,5-4 miliardi di euro contribuisce con l’8% alla produzione nazionale. La superficie agricola utilizzata è di oltre 1,2 milioni di ettari, pari al 60% dell’intero territorio regionale. Oltre un terzo delle aziende agricole ha un’estensione inferiore a un ettaro e oltre il 60% ai due ettari. In totale le aziende sono 245mila. La scarsa attrattività occupazionale e residenziale del settore è dimostrata dal rapporto di 1 a 10 tra gli imprenditori under 35 e gli over 65. Le principali problematiche sono: scarsa integrazione con le fasi di più avanzata trasformazione e distribuzione dei prodotti e la modesta innovazione tecnologica degli impianti di trasformazione gestiti in forma associata. Tra il 2003 e il
2008 l’indice generale dei prezzi al consumo, su base nazionale, è cresciuta in maniera costante intorno al più 2,2 l’anno. Nello stesso periodo vi è stata una bassa spinta dei prezzi agricoli sull’inflazione con un più 1,3% l’anno. I costi medi di produzione,, invece, sono aumentati
del 3,7% l’anno. Ciò ha determinato una forte contrazione dei redditi degli agricoltori aggravando
la loro esposizione verso le banche e gli istituti previdenziali innescando una pericolosa spirale di
difficoltà nell’accesso al credito per l’esercizio e gli investimenti. Tra le risposte possibili: Garantire
adeguata copertura finanziaria al piano assicurativo nazionale (Fns) per le annualità 2008-09-10; attivare una sospensione-moratoria temporanea dei pagamenti contributivi (previdenziali) a carico delle aziende e delle procedure esecutive
Inps in corso; favorire l’accesso al credito; reintegro dei fondi Fas (circa 850 milioni di euro); recupero Iva per interventi pubblici nei Psr; copertura delle agevolazioni fiscali per il carburante destinato al riscaldamento delle serre; mantenimento delle agevolazioni fiscali per la formazione della piccola proprietà coltivatrice. Il Por Puglia si è concluso con un tetto finale di spesa al 30 giungo 2006/2009 di 905 meuro, corrispondenti al 111,30% della disponibilità finanziaria mentre nel bilancio 2010 la giunta ha riservato impegni importanti per l’agricoltura.
Nel dibattito sono intervenuti, per l’opposizione: Zullo (PpdT), Salinari, Congedo e Palese (Fi-
Pdl), Scalera (Udc), Marmo (An- Pdl). Per la maggioranza Mita (Rc) e nuovamente Stefàno che ha annunciato la sua presenza per oggi a Roma in qualità di regione capofila delle Regioni italiane per sollecitare il governo a dare risposte al documento di luglio. Infine il presidente della giunta, Vendola che ha rimarcato che “nemmeno alla Camera si è mai dedicata un’intera seduta al mondo agricolo e senza divisioni come oggi. Quando lo zoom si avvicina ai problemi diminuisce la polemica politica e cresce la capacità di analisi politica. Vendola ha ricordato i danni provocati
dalla globalizzazione ma anche la debolezza del settore pugliese con “una pletora di aziende
piccole, piccolissime e di marchi. Ci si separa mentre altrove si fa sistema in rete. La Puglia agricola è lilliput, la globalizzazione è Gulliver. Il nanismo è un patologia”. Il Nord, invece, lobbisticamente, ha saputo sostenere le rivendicazioni degli allevatori in contrasto con le norme comunitarie per le quote latte”.
Fonte Il Paese Nuovo del 10 dicembre 2009

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