giovedì 3 dicembre 2009

Emergenza “punteruolo rosso”: le azioni per arginare i danni (il nostro collega iscritto all'Ordine dr. Giuseppe Mauro Ferro)


Emergenza “punteruolo rosso”: le azioni per arginare i danni (dr. Giuseppe Mauro Ferro)


Lecce (salento) - In riferimento alle notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi sulla cura delle piante attaccate dal punteruolo rosso, l’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale della Regione Puglia precisa le azioni messe in atto dall'Area Sviluppo Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, per arginare i danni alle palme provocati dal punteruolo rosso.
(dott. Giuseppe Mauro Ferro, Segreteria Area Politiche per lo Sviluppo Rurale) - L’emergenza determinata dal punteruolo rosso delle palme sul territorio nazionale e regionale ha consentito di avviare da parte della Amministrazione regionale azioni rivolte al contenimento di tale insetto. E come ogni emergenza le prime azioni sono sempre indirizzate ad eradicare, per quanto possibile, le infestazioni e a ridurre la diffusione del parassita.
L’introduzione di un nuovo parassita richiede un periodo di adeguamento delle strutture, indicazioni di strategie di controllo criteri di intervento che devono essere adottati da tutti. Le direttive emanate dall’Osservatorio fitosanitario regionale prevedono diverse indicazioni in merito tra cui quelle relative all’abbattimento delle piante già compromesse in quanto nelle stesse sono presenti centinaia di larve e di adulti che si trasferiscono su altre palme.
Vanno considerati alcuni fattori particolarmente sfavorevoli a interventi di risanamento immediato e in particolare:
la tipologia d’infestazione essenzialmente “subdola” in quanto non si riesce a percepire la presenza iniziale dell’insetto, ma solo quanto si riscontrano sintomi evidenti di deperimento della pianta;
la disponibilità immediata di prodotti fitosanitari registrati per gli interventi in ambiente urbano. Va ricordato che l’uso di insetticidi richiede particolari autorizzazioni da parte del ministero della Sanità per garantire eventuali effetti tossici per l’ambiente e per la popolazione cittadina. Lo stesso Ministero della salute ha derogato per ben tre volte alcuni fitofarmaci e il 31 ottobre è scaduto il termine dell’ultima deroga; al momento,pertanto, non esistono prodotti autorizzati e si è in attesa di richiesta di autorizzazioni da parte delle aziende distributrici di fitofarmaci. Nei centri urbani, in particolare, l’impiego dei prodotti fitosanitari prevede precauzioni particolari a garanzia dei cittadini.
il fallimento di alcune tecniche di controllo tra cui l’endoterapia specialmente caldeggiata da “Alboviridis” con conseguente ulteriore diffusione di Punteruolo (vedi le attività fallite nel Comune di Brindisi) nel territorio e inutile dispendio di risorse economiche. Tale metodo, infatti, anche se di bassissimo impatto ambientale va ancora sperimentato per migliorare le tecniche di applicazione e di dosaggio degli insetticidi da iniettare nel tronco. I risultati, infatti, sono al momento ancora contrastanti e non sempre si sono ottenuti effetti positivi specialmente se le applicazioni vengono fatte su piante ormai compromesse.
l’elevata altezza delle palme che determina una notevole difficoltà nell’ispezionare l’apice vegetativo e la distribuzione di prodotti fitosanitari.
Il tentativo di curare la palma senza abbatterla è stato per gli Uffici tecnici della Regione e degli Enti di ricerca l’obiettivo principale e tuttora non accantonato.
In questi anni di emergenza sono state sperimentate diverse azioni per contenere il fenomeno e come ogni attività sperimentale, i risultati non sempre sono stati positivi. La endochirurgia sulle palme è già stata adottata e in passato in alcuni casi anche accantonata da regioni come la Sicilia e la Campania; certamente essa non risolve il problema delle infestazioni se ogni 20-30 giorni, per tutto il periodo che va dalla primavera all’autunno, non si effettuano interventi fitosanitari con insetticidi.
E’ necessario essere chiari e obiettivi sulle reali possibilità di risanare le palme senza azioni speculative e illusorie nei confronti di chi deve spendere centinaia di euro e assistere comunque, dopo qualche mese, alla morte della pianta.
Molti hanno tentato di risolvere il problema con proprie ricette ma nessuno si è mai confrontato tecnicamente e scientificamente per consentire una informazione razionalmente valida ed esente da speculazioni.
Nelle numerosi riunioni fatte dai tecnici della Regione è stato sempre evidenziato che il fenomeno è particolarmente distruttivo e richiede un notevole impegno di tutti i soggetti interessati, specialmente da parte dei comuni.
Ben vengano,quindi, azioni in grado di trovare soluzioni alla morte delle palme, anche se, in presenza di situazioni ormai compromesse, è assolutamente necessario eliminare le piante per evitare ulteriore diffusione del Punteruolo rosso.

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