L’Agricoltura gestita e garantita dai tecnici e non dai commercianti.
di Antonio Bruno
Scrive il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Dott. Luca Zaia:”Di fronte a quanto sta succedendo in questi ultimi tempi, il mio suggerimento è quello di comperare cibi con una chiara denominazione d’origine, o magari direttamente dal contadino. Voi come vi comportate al supermercato? che peso date all’origine dei prodotti che acquistate?”
Il commercio ha le sue regole. C’è il mio amico che mi dice che suo nipote ha la bravura del commerciante di verdura che sta nel saper scegliere la verdura più bella sul mercato per presentarla sulla bancarella agli occhi incantati della massaia che ipnotizzata dall’assenza di qualunque imperfezione eccola mettere mano al borsellino dissanguandosi di euro preziosi e sempre più rari.
Ma la verdura che è bella da vedere non è la migliore! Il campo in cui si coltivano carciofi grossi d'Italia, Asparagi, Bietole, Barbabietole, Carote, Sedano, Cicoria, scarola, Cavoli, Broccoli, Cavolfiori, Zucchine ecc ecc è fatto in modo da utilizzare la scolarità della produzione che in 60 giorni arriva a maturazione e poi in fondo al campo c’è un terreno che è occupato dalle stesse verdure ma che, a differenza di quelle destinate al mercato, non sono perfette e belle da vedere ma imperfette e queste sono quelle che mangerà il contadino che non toccherà mai quello che destina al mercato.
Lo stato ha speso fior di quattrino per formare i Dottori Agronomi che potrebbero certificare della effettiva genuinità del prodotto avendone la responsabilità nella coltivazione.
Ma lo Stato ha ceduto tutto alle organizzazione dei produttori agricoli che rappresentano persone che non potendo e volendo curare questi aspetti che oggi sarebbero stati la salvaguardia della produzione a chilometri zero, si sono affidati invece all’assistenza e alle integrazioni di prezzo che seppur risolvendo la questione agricola nel breve periodo hanno reso il settore debole dal punto di vista economico sino allo stato comatoso di pre morte nel quale versa ai nostri giorni.
Perché caro Ministro NON E’ VERO che produzione locale è sinonimo di qualità e di genuinità! Potrebbe essere vero se a GARANTIRE fosse un Dottore Agronomo che mette in gioco la sua faccia e la sua professione ogni volta che deve firmare qualcosa. E il consumatore ha dimostrato di straimpiparsene dei marchi di qualità. C’è il bollino del Marchio qui e il bollino del marchio la che non viene guardato da nessuno perché quando il consumatore entra nell’Ipermercato compra CINESE! LA CINA HA DECRETATO IL FALLIMENTO DEI MARCHI SENZA LE PROFESSIONALITA’.
Ho letto la legge del Veneto e quella che ha proposto l’ex Assessore all’Agricoltura Marmo alla Regione Puglia che ha un duplice obiettivo: da un lato ridurre inquinamento e traffico per il trasporto dei prodotti agricoli e nel contempo promuovere i prodotti locali troppo spesso trascurati in favore di primizie “esotiche.
Ma i prodotti locali sono storia, sono percorsi e narrazione che deve essere affidata ai Dottori Agronomi gli unici in grado di saperli rappresentare ai consumatori, si! I Dottori Agronomi sono gli unici in grado di garantire la qualità e genuinità.
La Coldiretti, è arrivata alla conclusione attraverso una serie di calcoli che ha esposto in uno studio che una famiglia italiana consumando prodotti locali e di stagione non utilizzando gli imballaggi, può fare in modo che si abbiano meno emissioni di Anidride Carbonica nell’atmosfera. La quantità di mancata emissione calcolata è di 1000 chili di anidride carbonica (CO2) l’anno.
Perché proprio in Italia e soprattutto in Puglia dove siamo favoriti dal clima grazie al quale non è difficile l’ottenimento di produzioni agroalimentari da primato in tutte le stagioni ciò non accade?
Perché non c’è una persona che garantisce. Al posto della persona si sono inventati la furbata del MARCHIO! Hanno imitato le grandi catene di distribuzione volendogli fare concorrenza su un terreno, il mercato internazionale, che vede deboli e ininfluenti i produttori agricoli pugliesi e italiani.
Ma ci siamo noi Dottori Agronomi che abbiamo una faccia, UNO STUDIO E UN RECAPITO a cui poter fare riferimento se si prende la famosa “sola o bidone”.
Siamo noi che possiamo garantire che un prodotto sia effettivamente stato coltivato senza pericolo per la salute dei cittadini!
E poi me lo spiegate perché i giapponesi pur di non comprare dalla Cina hanno acquistato o preso in affitto terreni in Egitto e qui hanno cominciato a coltivare per i consumatori del giappone? Perché i giapponesi non hanno comprato dai produttori egiziani? Perché i giapponesi sono andati in Egitto e hanno coltivato per il loro mercato Nazionale?
Noi invece ci fidiamo di tutto ciò che è esotico e fior di Ricercatori e Università con Facoltà di Agraria sono IGNORATE per dare credito al mercato e ai coltivatori con le loro furbette organizzazioni che si illudono di resistere al prossimo ed inevitabile fallimento stando ai tavoli dell’aiuto comunitario.
Caro Ministro pensaci, tu sei Laureato in Scienze delle produzioni animali presso l'Università degli studi di Udine puoi capire cosa voglia dire avere l’Agricoltura gestita e garantita dai tecnici e non dai commercianti.
http://www.lucazaia.it/blog/?p=21#comment-72
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