I rifiuti di plastica agricola in Puglia SONO UN AFFARE DA 30 MILIONI DI EURO!
di Antonio Bruno*
Ieri 12 giugno 2008 alle ore 9.00 presso la sede dell’Aprol di Lecce in Via Mario Bernardini, 23 il Prof. Pietro Picuno http://www.unibas.it/utenti/picuno/ e mail pietro.picuno@unibas.it
ha tenuto il seminario La plastica nel settore primario , l’importanza della corretta gestione dei rifiuti per la salvaguardia dell’ambiente.
Si tratta di un progetto dell’Università di Bari, Facoltà di Scienze Agrarie Dipartimento Progettazione e gestione dei sistemi agro – zootecnici e forestali (PROGESA) e della Confagricoltura Puglia che ha per scopo la valor4izzazione dei flussi dei rifiuti plastici agricoli per la sostenibilità ambientale.
Tutti abbiamo negli occhi nei nostri campi la plastica che sempre di più viene utilizzata non solo per le serre ma anche per la pacciamatura, per i tendoni. Tale situazione è comune a tutta l’Europa per questo progetto ben 18 paesi sono impegnati e ogni sei mesi vi è un incontro per fare il punto della situazione.
Il progetto ha come data finale per la conclusione il 15 luglio del 2009, quindi vi è ancora più di un anno.
Il Prof. Pietro Picuno ha esordito dicendo che la plastica è energia!
Invece la plastica, da parte degli agricoltori, viene un considerata un problema di non facile soluzione, il più delle volte abbandonata in alcuni angoli dell’azienda o peggio, bruciata con conseguenze devastanti per l’ambiente. Ma il Prof. Pietro Picuno ha ribadito che la plastica non è assolutamente un problema al punto che a Stoccarda (Germania) nell’ultimo incontro degli scienziati che curano il progetto a livello europeo, un imprenditore olandese si è dichiarato disponibile di venire a comprare la plastica usata dall’Italia!
Quindi la plastica del settore primario non è un problema ma una risorsa.
Il Prof. Pietro Picuno ha più volte precisato che il seminario ha lo scopo della divulgazione scientifica e che non ha nulla a che vedere con qualunque forma commerciale.
Il Prof. Pietro Picuno ha esposto i dati significando che in Italia sono disponibili 350.000 tonnellate di plastica che in maniera folle viene considerata un RIFIUTO e che la Puglia in Italia è al secondo posto per la produzione di questa risorsa dopo la Sicilia.
Il in Italia ha anche segnalato la partenza di carichi si plastica usata per la Cina. Se questa plastica parte per la Cina significa che qualcuno la raccoglie, magari pagandoseli delle somme per lo smaltimento che di fatto è invece la vendita del prodotto plastica usata a chi la sa utilizzare e i cinesi, si sa, sanno usare tutti prima e meglio di noi italiani!
Ascoltando il suggerimento del Prof. Pietro Picuno mi sono collegato con Google e sono andato a guardare con il satellite la provincia di Almeria in Spagna, effettivamente come diceva il Prof. Pietro Picuno è tutto bianco di plastica! E questa plastica gli spagnoli vogliono utilizzarla e non considerarla un rifiuto!
In Provincia di Lecce c’è il comune di Leverano e Taviano che producono grandi quantitativi di plastica dall’agricoltura. Dico producono perché grazia al Prof. Pietro Picuno sappiamo che non si tratta di un rifiuto ma di un prodotto!
Il Prof. Pietro Picuno ha anche riferito che l’Italia da punto di vista paesaggistico ospita nel suo territorio il 50% dei fabbricati rurali di pregio dell’intera europa, il Prof. Pietro Picuno ha che rivelato che giornalmente a Bari e Brindisi arrivano voli di Inglesi, Tedeschi, Olandesi che passano le lro giornate a passeggiare in lungo e in largo nel nostro territorio pugliese ad ammirare Masserie e insediamenti rurali che non passando nemmeno notiamo!
Nella foto la masseria fortificata Torcito (Salento)
Il Prof. Pietro Picuno ha proseguito illustrando i vari tipi di plastica, la presenza laccetti in PVC e occhielli metallici utilizzati per fissare la plastica che rappresentano i problemi per l’utilizzo di questa risorsa. Inoltre ha anche precisato che i contenitori dei fiotofarmaci rappresentano un problema a se che non è proponibile all’interno di questa ricerca.
In Puglia c’è una risorsa di 200.000 TONNELLATE che con le tubazioni arriva a 250.000 tonnellate che rappresentano un flusso che non procede verso un razionale processo di trattamento.
Il Prof. Pietro Picuno è stato categorico denunciando che l’assenza del riuso della plastica in agricoltura porta al degrado ambientale, uno scempio incomprensibile proprio perché la plastica è una risorsa lo scempio ambientale, il disastro ecologico è causato dalla combustione incontrollata che produce CO2 (effetto serra) e inquinanti (dal PVC si sviluppa la DIOSSINA per capirci quella di severo!).
Sempre il Prof. Pietro Picuno ha precisato che l’Italia si è dotata di un organismo chiamato POLIECO istituito dall’Art. 48 del Decreto Legislativo 22/1997 (decreto Ronchi) che ha lo scopo di ritirare la plastica dall’agricoltura. Purtroppo con amarezza il Prof. Pietro Picuno ha dovuto prendere atto dell’assenza di questa struttura nel nostro territorio.
Il Prof. Pietro Picuno ha poi esposto la struttura gerarchica delle misure per l’utilizzo della risorsa plastica in agricoltura partendo dalle prevenzione riducendo il quantitativo di plastica in agricoltura attraverso la razionalizzazione dell’uso della stessa, passando al riutilizzo, per poi prendere in considerazione il riciclaggio del materiale e a seguire il recupero energetico e infine la discarica controllata che anch’essa dovrebbe essere un ciclo tale da consentire che tutto sia all’interno di un ciclo dinamico della plastica utilizzata in agricoltura.
Il Prof. Pietro Picuno ha poi fatto cenno all’utilizzo di materiale biodegradabile precisando che si stanno facendo degli studi circa le conseguenze della presenza dei residui di questo materiale all’interno del terreno agrario.
Alla domanda del Prof. Pietro Picuno su quali fossero i problemi della Provincia di Lecce circa la risorsa plastica usata in agricoltura il Vice Presidente dell’Aprol di Lecce, Dott. Michele TURCO ha partecipato il progetto dell’Aprol che conta 35.000 soci di isole ecologiche in cui consegnare la plastica, si sta valutando una distribuzione delle isole ecologiche per comune e poi con delle convenzioni con ditte specializzate pensavano a uno smaltimento che avesse un costo per i soci. Naturalmente il Dott. Michele TURCO ha precisato che alla luce delle notizie del Prof. Pietro Picuno avrebbe la necessità di un incontro ulteriore per definire nuove linee di azione.
Il Prof. Pietro Picuno ha precisato che secondo la sua opinione si potrebbe prevedere una sussidarietà con la POLIECO che prederebbe gratuitamente la plastica laddove non ci dia la convenienza economica alla vendita.
Il Prof. Pietro Picuno ha precisato che la plastica viene acquistata a un prezzo che va da 40 a 260 EURO a tonnellata in funzione della qualità della plastica.
La puglia con le sue 250.000 tonnellate rappresenta un’affare nella peggiore delle ipotesi di 8 milioni di EURo e nella migliore delle ipotesi di 52 milioni di EURO, ma una stima di nuna media di 30 milioni di euro sembra attendibile!
Il Prof. Pietro Picuno ha continuato con proposte interessantissime che vanno dalla tracciabilità della plastica con microcip, codici a barre e tag in maniera tale da descrivere la vita del prodotto e favorirne il riuso. A questo proposito il Prof. Pietro Picuno ha dato la notizia che a Stoccrda si studia questo ovvero la valutazione del ciclo di vita per capire se convenga il riciclo dal puntoi di vista ambientale ed economico.
Infine il Prof. Pietro Picuno ha citato una impresa di Brindisi che produce arredo in plastica a partire da quella riciclata.
A titolo personale esprimo tutta la mia ammirazione per il Prof. Pietro Picuno che è evidente abbi chiaro e sappia dare delle indicazioni efficaci su come valorizzare e tutelare il territorio rurale della Puglia in generale e della Provincia di Lecce in particolare!
*Dottore Agronomo con titolo Universitario di International Master’s Degree (IMD) in Diagnostica Urbana e territoriale (Urban and Territorial Diagnostics) (Esperto in diagnostica urbana e territoriale)
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di Antonio Bruno*
Ieri 12 giugno 2008 alle ore 9.00 presso la sede dell’Aprol di Lecce in Via Mario Bernardini, 23 il Prof. Pietro Picuno http://www.unibas.it/utenti/picuno/ e mail pietro.picuno@unibas.it
ha tenuto il seminario La plastica nel settore primario , l’importanza della corretta gestione dei rifiuti per la salvaguardia dell’ambiente.
Si tratta di un progetto dell’Università di Bari, Facoltà di Scienze Agrarie Dipartimento Progettazione e gestione dei sistemi agro – zootecnici e forestali (PROGESA) e della Confagricoltura Puglia che ha per scopo la valor4izzazione dei flussi dei rifiuti plastici agricoli per la sostenibilità ambientale.
Tutti abbiamo negli occhi nei nostri campi la plastica che sempre di più viene utilizzata non solo per le serre ma anche per la pacciamatura, per i tendoni. Tale situazione è comune a tutta l’Europa per questo progetto ben 18 paesi sono impegnati e ogni sei mesi vi è un incontro per fare il punto della situazione.
Il progetto ha come data finale per la conclusione il 15 luglio del 2009, quindi vi è ancora più di un anno.
Il Prof. Pietro Picuno ha esordito dicendo che la plastica è energia!
Invece la plastica, da parte degli agricoltori, viene un considerata un problema di non facile soluzione, il più delle volte abbandonata in alcuni angoli dell’azienda o peggio, bruciata con conseguenze devastanti per l’ambiente. Ma il Prof. Pietro Picuno ha ribadito che la plastica non è assolutamente un problema al punto che a Stoccarda (Germania) nell’ultimo incontro degli scienziati che curano il progetto a livello europeo, un imprenditore olandese si è dichiarato disponibile di venire a comprare la plastica usata dall’Italia!
Quindi la plastica del settore primario non è un problema ma una risorsa.
Il Prof. Pietro Picuno ha più volte precisato che il seminario ha lo scopo della divulgazione scientifica e che non ha nulla a che vedere con qualunque forma commerciale.
Il Prof. Pietro Picuno ha esposto i dati significando che in Italia sono disponibili 350.000 tonnellate di plastica che in maniera folle viene considerata un RIFIUTO e che la Puglia in Italia è al secondo posto per la produzione di questa risorsa dopo la Sicilia.
Il in Italia ha anche segnalato la partenza di carichi si plastica usata per la Cina. Se questa plastica parte per la Cina significa che qualcuno la raccoglie, magari pagandoseli delle somme per lo smaltimento che di fatto è invece la vendita del prodotto plastica usata a chi la sa utilizzare e i cinesi, si sa, sanno usare tutti prima e meglio di noi italiani!
Ascoltando il suggerimento del Prof. Pietro Picuno mi sono collegato con Google e sono andato a guardare con il satellite la provincia di Almeria in Spagna, effettivamente come diceva il Prof. Pietro Picuno è tutto bianco di plastica! E questa plastica gli spagnoli vogliono utilizzarla e non considerarla un rifiuto!
In Provincia di Lecce c’è il comune di Leverano e Taviano che producono grandi quantitativi di plastica dall’agricoltura. Dico producono perché grazia al Prof. Pietro Picuno sappiamo che non si tratta di un rifiuto ma di un prodotto!
Il Prof. Pietro Picuno ha anche riferito che l’Italia da punto di vista paesaggistico ospita nel suo territorio il 50% dei fabbricati rurali di pregio dell’intera europa, il Prof. Pietro Picuno ha che rivelato che giornalmente a Bari e Brindisi arrivano voli di Inglesi, Tedeschi, Olandesi che passano le lro giornate a passeggiare in lungo e in largo nel nostro territorio pugliese ad ammirare Masserie e insediamenti rurali che non passando nemmeno notiamo!
Nella foto la masseria fortificata Torcito (Salento)
Il Prof. Pietro Picuno ha proseguito illustrando i vari tipi di plastica, la presenza laccetti in PVC e occhielli metallici utilizzati per fissare la plastica che rappresentano i problemi per l’utilizzo di questa risorsa. Inoltre ha anche precisato che i contenitori dei fiotofarmaci rappresentano un problema a se che non è proponibile all’interno di questa ricerca.
In Puglia c’è una risorsa di 200.000 TONNELLATE che con le tubazioni arriva a 250.000 tonnellate che rappresentano un flusso che non procede verso un razionale processo di trattamento.
Il Prof. Pietro Picuno è stato categorico denunciando che l’assenza del riuso della plastica in agricoltura porta al degrado ambientale, uno scempio incomprensibile proprio perché la plastica è una risorsa lo scempio ambientale, il disastro ecologico è causato dalla combustione incontrollata che produce CO2 (effetto serra) e inquinanti (dal PVC si sviluppa la DIOSSINA per capirci quella di severo!).
Sempre il Prof. Pietro Picuno ha precisato che l’Italia si è dotata di un organismo chiamato POLIECO istituito dall’Art. 48 del Decreto Legislativo 22/1997 (decreto Ronchi) che ha lo scopo di ritirare la plastica dall’agricoltura. Purtroppo con amarezza il Prof. Pietro Picuno ha dovuto prendere atto dell’assenza di questa struttura nel nostro territorio.
Il Prof. Pietro Picuno ha poi esposto la struttura gerarchica delle misure per l’utilizzo della risorsa plastica in agricoltura partendo dalle prevenzione riducendo il quantitativo di plastica in agricoltura attraverso la razionalizzazione dell’uso della stessa, passando al riutilizzo, per poi prendere in considerazione il riciclaggio del materiale e a seguire il recupero energetico e infine la discarica controllata che anch’essa dovrebbe essere un ciclo tale da consentire che tutto sia all’interno di un ciclo dinamico della plastica utilizzata in agricoltura.
Il Prof. Pietro Picuno ha poi fatto cenno all’utilizzo di materiale biodegradabile precisando che si stanno facendo degli studi circa le conseguenze della presenza dei residui di questo materiale all’interno del terreno agrario.
Alla domanda del Prof. Pietro Picuno su quali fossero i problemi della Provincia di Lecce circa la risorsa plastica usata in agricoltura il Vice Presidente dell’Aprol di Lecce, Dott. Michele TURCO ha partecipato il progetto dell’Aprol che conta 35.000 soci di isole ecologiche in cui consegnare la plastica, si sta valutando una distribuzione delle isole ecologiche per comune e poi con delle convenzioni con ditte specializzate pensavano a uno smaltimento che avesse un costo per i soci. Naturalmente il Dott. Michele TURCO ha precisato che alla luce delle notizie del Prof. Pietro Picuno avrebbe la necessità di un incontro ulteriore per definire nuove linee di azione.
Il Prof. Pietro Picuno ha precisato che secondo la sua opinione si potrebbe prevedere una sussidarietà con la POLIECO che prederebbe gratuitamente la plastica laddove non ci dia la convenienza economica alla vendita.
Il Prof. Pietro Picuno ha precisato che la plastica viene acquistata a un prezzo che va da 40 a 260 EURO a tonnellata in funzione della qualità della plastica.
La puglia con le sue 250.000 tonnellate rappresenta un’affare nella peggiore delle ipotesi di 8 milioni di EURo e nella migliore delle ipotesi di 52 milioni di EURO, ma una stima di nuna media di 30 milioni di euro sembra attendibile!
Il Prof. Pietro Picuno ha continuato con proposte interessantissime che vanno dalla tracciabilità della plastica con microcip, codici a barre e tag in maniera tale da descrivere la vita del prodotto e favorirne il riuso. A questo proposito il Prof. Pietro Picuno ha dato la notizia che a Stoccrda si studia questo ovvero la valutazione del ciclo di vita per capire se convenga il riciclo dal puntoi di vista ambientale ed economico.
Infine il Prof. Pietro Picuno ha citato una impresa di Brindisi che produce arredo in plastica a partire da quella riciclata.
A titolo personale esprimo tutta la mia ammirazione per il Prof. Pietro Picuno che è evidente abbi chiaro e sappia dare delle indicazioni efficaci su come valorizzare e tutelare il territorio rurale della Puglia in generale e della Provincia di Lecce in particolare!
*Dottore Agronomo con titolo Universitario di International Master’s Degree (IMD) in Diagnostica Urbana e territoriale (Urban and Territorial Diagnostics) (Esperto in diagnostica urbana e territoriale)
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