giovedì 3 dicembre 2009

Non portiamo l'olio all'ammasso



Non portiamo l'olio all'ammasso
di Enzo Russo*
Pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 3 dicembre 2009
Non abbiamo dubbi sulla sincera buona fede che ha spinto il consigliere Nino Marmo ad inviare una lettera alla Gazzetta del Mezzogiorno del 28 ultimo scorso, sulla crisi che ha sconvolto il mondo agricolo.
Qualche dubbio nutriamo, invece, sulla reale comprensione da parte dell'ex Assessore Marmo delle problematiche, che interessano quel mondo, e dei provvedimenti che potrebbero essere attivati. Gli interventi in agricoltura sono abbastanza complessi, quindi avventurarsi in ricette senza la necessaria conoscenza e preparazione risulta oltremodo pericoloso. Il consigliere Marmo, per migliorare la collocazione sul mercato dell'olio di oliva prodotto, che ha scontato e sconta ancora prezzi bassissimi, non fa che suggerire, a livello regionale, quello che per anni è stato il modello che ha regolato l'agricoltura nazionale.
Qualcuno ricorda 1' AIMA? Ecco, l'AIMA (Azienda dì Stato per gli Interventi nel Mercato Agricolo) oggi per fortuna in liquidazione, faceva quello che l'amico Marmo vorrebbe che facesse oggi la Regione Puglia. Stoccare l'olio in tre grandi centri di raccolta e, con i soldi messi a disposizione dalla Regione, pagare gli agricoltori, sperando in un successivo aumento del prezzo dell'olio.
Una prima considerazione. Tutto mi sarei aspettato, tranne che questa proposta arrivasse da un consigliere che siede nelle file del centro destra: impegnare un ente pubblico, la Regione, in operazioni di mercato su larga scala. Se lo sentisse Berlusconi, forse..
La seconda. La storia insegna che su questa strada il nostro Paese ha dilapidato ingenti risorse senza alcun risultato, anzi mandando a ramengo la qualità dei prodotti. Questo stoccaggio, in realtà, non sarebbe altro che un ammasso camuffato.
La terza considerazione, E' grave che un ex Assessore all'agricoltura non sappia che lo stoccaggio da parte di enti pubblici è oggi vietato. il conferimento del prodotto deve essere fatto all'interno delle strutture private (OP), che hanno proprio lo scopo di agevolare la collocazione dei prodotto sui mercato.
Lo scorso anno la UE aveva messo a disposizione alcune risorse, anche se poche, a beneficio dello stoccaggio privato dell'olio di oliva. Purtroppo i nostri operatori, attratti da un lieve incremento del prezzo di mercato dell'olio, hanno rinunciato allo stoccaggio, lasciando così agli Spagnoli il 97% di quelle risorse.
Insomma la PAC ha cambiato non poco le regole del mondo agricolo. Ora non possiamo tornare indietro ed invocare interventi impossibili o addirittura vietati.
La quarta ed ultima riflessione. A cosa si riferisce, Marmo, quando dice che le risorse erano recuperabili dal PSR prelevandole dalle misure con difficoltà di spesa entro il 15 luglio 2009 ? Delle due l'una: o veramente l'ex Assessore non sa che i Programmi di Sviluppo Rurali (PSR) mettono a disposizione risorse soltanto, esclusivamente per investimenti e non per finanziare interventi di mercato, oppure il Consigliere Marmo è in cattiva fede, ma non lo penso conoscendolo per persona intellettualmente onesta. Allora, cosa probabile, confonde gli investimenti con gli interventi di mercato . Comunque, al di là della polemica, rammento a me stesso che siamo riusciti a destinare ed utilizzare ben 25 milioni di euro a favore del credito al mondo agricolo (Mis. 4.23) Inoltre, con legge N 10 del 30 aprile2009, abbiamo stanziato: Con l'art. 8, la somma di 500.000 Euro per l'intensificazione dei controlli e contrasto alle frodi. Fondo questo regolato da un protocollo di intesa con il Comando Regionale della Gdf Con l'art. 12 un fondo pari di 500.000 Euro finalizzato al concorso su interessi passivi sostenuti dalle cooperative e dalle OP olivicole in relazione agli acconti erogati ai soci conferenti in regime de minimis . Ben vengano tutte le proposte che possano migliorare l'intervento regionale nel campo agroalimentare, come anche i suggerimenti che contribuiscano a modificare l'assetto di questo settore, purché si abbia l'accortezza di farlo in modo serio e costruttivo e non per cavalcare ti momento di disagio che scontano i nostri produttori.
*consigliere regionale PD

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