sabato 12 dicembre 2009

SPONGANO: FOTOVOLTAICO ABUSIVO, SEQUESTRO DA 5 MILIONI DI EURO


FOTOVOLTAICO ABUSIVO, SEQUESTRO DA 5 MILIONI DI EURO
L'impianto, a Spongano, realizzato in difformità rispetto al progetto originario, con un’alterazione morfologica del terreno. E gli imballaggi di cartone e plastica venivano bruciati all'aria aperta


– L’impianto è immenso. Si calcola che sorga all’interno di un terreno che ricopre un’area di circa 40mila metri quadrati. La ditta che lo stava realizzando in provincia di Lecce, è del Nord Italia, con sede in Emilia-Romagna. Ed il valore stimato del tutto sfiora la soglia dei 5 milioni di euro. Un grande complesso fotovoltaico per catturare i raggi del sole e trasformarli in energia pulita. Però, con difformità rispetto al progetto originario e con un’appendice che desta più di qualche perplessità: pare che imballaggi di plastica e cartone, invece di essere smaltiti regolarmente all’interno di qualche impianto specializzato, venissero bruciati all’aria aperta, sul terreno. Provocando una coltre di fumo nero non certo da respirare a pieni polmoni nell’aria aperta del mattino. E’ stato un controllo da parte dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce, comandanti dal capitano Nicola Candido, insieme alla compagnia di Tricase, a portare alla denuncia alla Procura della Repubblica di quattro persone, per ipotesi di reato che comprendono l’abusivismo edilizio, la gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi (cioè quei già citati imballaggi, che non potevano certo essere bruciati in quella maniera) ed il getto pericoloso di cose. Dopo il controllo ambientale dei militari del Noe – l’area sorge in agro di Spongano -, si è scoperto come l’impianto fosse stato realizzato in maniera difforme rispetto al progetto. Vale a dire che i lavori effettuati dalla ditta esecutrice avrebbero comportato un’alterazione morfologica del terreno, non era prevista nel progetto iniziale. Ma, come si diceva, c’è anche dell’altro, perché all’atto dell'intervento, il Noe ha sorpreso personale della ditta incaricata del montaggio dei pannelli fotovoltaici mentre procedeva a smaltire gli imballaggi in cartone e plastica dei pannelli bruciandoli sul terreno, con conseguenti emissioni di fumo moleste. L’impianto è finito sotto sequestro. Ora alla ditta il compito, non certo facile, di cercare di sanare quanto più possibile.

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