“La coltivazione del papaver somniferum L. nei papiri dell'archivio di Zenone e nell'Egitto tolemaico.”
di Antonio BRUNO
Ieri pomeriggio alle 16 nell’ambito della Terza Edizione de 'I giovedì egittologici e papirologici', Seminari di Alta Formazione organizzati dal Centro di Studi Papirologici e dalla Cattedra di Egittologia dell'Università del Salento, ho preso parte ai lavori del Seminario del Prof. Salvatore Alessandrì (Università del Salento), avente per tema : “La coltivazione del papaver somniferum L. nei papiri dell'archivio di Zenone e nell'Egitto tolemaico.”
L’appuntamento era al 4° piano nell’aula 42D di Palazzo Parlangeli a la gran folla e l’angusta aula troppo piccola per contenere tutti gli intervenuti, ha costretto a far trasferire tutti al primo piano nell’aula 5C.
Mi sono seduto all’ultimo posto e mi sono visto circondato da adolescenti serissime che prendevano appunti. Ha parlato prima una givane Dott.ssa Pellè che ha introdotto i lavori, poi c’è stato l’intervento di un’altra raffinatissima ed elegante professoressa chiarissima e di una competenza e puntualità sconvolgente, una bella donna bionda che ho cercato di sapere come si chiami, ma di cui non sono riuscito a sapere il nome ma che chi legge saprà benissimo di chi sto scrivendo essendo una professoressa con un chiaro accento settentrionale.
L’archivio di Zenone
Chi è Zenone?
Siamo nell’Egitto Tolemaico, dopo la morte di Alessandro Magno avvenuta nel 323 a.c.
In Egitto ci sono più nobiltà di ceppo macedone, e in questo contesto Tolomeo non potendo reclamare diritti dinastici è costretto a conquistare con la forza militare il regno e si proclama Basileus.
Tolomeo è il fondatore della dinastia ellenistica.
In quel tempo in Egitto tutta la terra era di proprietà regia e in parte veniva condotta direttamente e in altra parte data a soldati coloni, che il più delle volte la cedevano ad altri come avvenne come vedremo con Zenone.
Comunque Tolomeo elegge Apollonio un uomo nato nella vicina Turchia Ministro delle Finanze dell’epoca e a questi viene dato del terreno che Apollonio affida nel 256 a.c. la direzione della azienda agricola a Zenone un suo conterraneo fatto venire in Egitto Zenone poi oltre all’azienda di Apollonio conduce in proprio le terre che prende dai soldati coloni.
Questi prima di lasciare la direzione dell’azienda nel 246 a.c. quindi dopo 10 anni, fa lavori bonifica e messa a coltura dei terreni, e siccome Apollonio voleva fare un’impresa modello fece impiantare colture arboree da frutto oltre ai soliti i cereali e, continuando sulle vie dell’innovazione, arriva la coltivazione del papaver sonniferum.
Cosa ci dicono gli scritti conservati maniacalmente da Zenone ovvero nei papiri studiati dal prof. Alessandrì? Che la quantità di seme necessaria per il papavero è la metà in peso rispetto a quella del grano, che se ne può ricavare oppio oppure olio con la spremitura a freddo, Che l’olio è buono e sa di mandorle e che da un ettaro di papavero Zenone ricavava 3 quintali di olio.
Il prof. Alessandrì si diffonde poi sulle tecniche estrattive dell’epoca, sull’utilizzo del papavero in medicina sull’esistenza di industrie estrattive (frantoi oleari) nell’Egitto.
Ma il professore rileva che dopo il 235 a.c. e cioè dopo 20 anni dalla prima presenza nell’azienda di Apollonio del papavero questo prodotto scompare e non vi è traccia delle cause che hanno portato all’abbandono di questa coltura.
Io personalmente sono rimasto suggestionato dall’intervento della professoressa con accento settentrionale che ha fatto scavi in Egitto e che ha rilevato l’esistenza contemporanea con il papavero di altre oleaginose e dell’olivo.
Mi riservo di approfondire gli aspetti tecnici per riscontrare se, in periodi come il nostro nel quale la coltivazione del tabacco è stata definitivamente abbandonata no possiamo pensare al papaver sonniferum L. come pianta da coltivare nel Salento grazie agli studi del Centro di Studi Papirologici dell'Università del Salento e del Prof. Alessandrì in particolare.
http://siba2.unile.it/images/papiri/csp.html
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di Antonio BRUNO
Ieri pomeriggio alle 16 nell’ambito della Terza Edizione de 'I giovedì egittologici e papirologici', Seminari di Alta Formazione organizzati dal Centro di Studi Papirologici e dalla Cattedra di Egittologia dell'Università del Salento, ho preso parte ai lavori del Seminario del Prof. Salvatore Alessandrì (Università del Salento), avente per tema : “La coltivazione del papaver somniferum L. nei papiri dell'archivio di Zenone e nell'Egitto tolemaico.”
L’appuntamento era al 4° piano nell’aula 42D di Palazzo Parlangeli a la gran folla e l’angusta aula troppo piccola per contenere tutti gli intervenuti, ha costretto a far trasferire tutti al primo piano nell’aula 5C.
Mi sono seduto all’ultimo posto e mi sono visto circondato da adolescenti serissime che prendevano appunti. Ha parlato prima una givane Dott.ssa Pellè che ha introdotto i lavori, poi c’è stato l’intervento di un’altra raffinatissima ed elegante professoressa chiarissima e di una competenza e puntualità sconvolgente, una bella donna bionda che ho cercato di sapere come si chiami, ma di cui non sono riuscito a sapere il nome ma che chi legge saprà benissimo di chi sto scrivendo essendo una professoressa con un chiaro accento settentrionale.
L’archivio di Zenone
Chi è Zenone?
Siamo nell’Egitto Tolemaico, dopo la morte di Alessandro Magno avvenuta nel 323 a.c.
In Egitto ci sono più nobiltà di ceppo macedone, e in questo contesto Tolomeo non potendo reclamare diritti dinastici è costretto a conquistare con la forza militare il regno e si proclama Basileus.
Tolomeo è il fondatore della dinastia ellenistica.
In quel tempo in Egitto tutta la terra era di proprietà regia e in parte veniva condotta direttamente e in altra parte data a soldati coloni, che il più delle volte la cedevano ad altri come avvenne come vedremo con Zenone.
Comunque Tolomeo elegge Apollonio un uomo nato nella vicina Turchia Ministro delle Finanze dell’epoca e a questi viene dato del terreno che Apollonio affida nel 256 a.c. la direzione della azienda agricola a Zenone un suo conterraneo fatto venire in Egitto Zenone poi oltre all’azienda di Apollonio conduce in proprio le terre che prende dai soldati coloni.
Questi prima di lasciare la direzione dell’azienda nel 246 a.c. quindi dopo 10 anni, fa lavori bonifica e messa a coltura dei terreni, e siccome Apollonio voleva fare un’impresa modello fece impiantare colture arboree da frutto oltre ai soliti i cereali e, continuando sulle vie dell’innovazione, arriva la coltivazione del papaver sonniferum.
Cosa ci dicono gli scritti conservati maniacalmente da Zenone ovvero nei papiri studiati dal prof. Alessandrì? Che la quantità di seme necessaria per il papavero è la metà in peso rispetto a quella del grano, che se ne può ricavare oppio oppure olio con la spremitura a freddo, Che l’olio è buono e sa di mandorle e che da un ettaro di papavero Zenone ricavava 3 quintali di olio.
Il prof. Alessandrì si diffonde poi sulle tecniche estrattive dell’epoca, sull’utilizzo del papavero in medicina sull’esistenza di industrie estrattive (frantoi oleari) nell’Egitto.
Ma il professore rileva che dopo il 235 a.c. e cioè dopo 20 anni dalla prima presenza nell’azienda di Apollonio del papavero questo prodotto scompare e non vi è traccia delle cause che hanno portato all’abbandono di questa coltura.
Io personalmente sono rimasto suggestionato dall’intervento della professoressa con accento settentrionale che ha fatto scavi in Egitto e che ha rilevato l’esistenza contemporanea con il papavero di altre oleaginose e dell’olivo.
Mi riservo di approfondire gli aspetti tecnici per riscontrare se, in periodi come il nostro nel quale la coltivazione del tabacco è stata definitivamente abbandonata no possiamo pensare al papaver sonniferum L. come pianta da coltivare nel Salento grazie agli studi del Centro di Studi Papirologici dell'Università del Salento e del Prof. Alessandrì in particolare.
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