Solo i Dottori Agronomi e Dottori Forestali possono garantire ai consumatori che chiedono la loro consulenza la sicurezza dei prodotti agricoli delle Aziende Agricole che seguono le loro direttive.
di Antonio Bruno
Dopo la suggestione della proposta del presidente nazionale Andrea Sisti: senza la garanzia di un Dottore Agronomo o Dottore Forestale per il produttore singolo è impossibile provare che vende prodotti di qualità.
Sarà il caso, oppure si tratta delle coincidenze ma ieri sera ho partecipato recandomi all’Hotel President al Convegno promosso dal bravissimo Dott. Piernicola Leone de Castris, Presidente Sezione Agroalimentare Confindustria Lecce avente per tema "Sicurezza alimentare: la qualità e la tradizione dei prodotti" ,oggi leggendo Italia Oggi c’è un intervista al nostro Presidente Nazionale Andrea Sisti che ci fa partecipi dell’iniziativa:"Un marchio per la zona d'origine del prodotto"
ovvero la proposta di modifica della disciplina dei marchi Dop e lgp che il Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali) presenterà a gennaio sul tavolo del ministero dell'agricoltura e della Commissione europea.
Ma soprattutto in questi pochi mesi che mi vedono ricoprire l’incarico di Consigliere dell’Ordine Provinciale di Lecce dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali più colleghi mi stanno insistentemente facendo presente che ritengono sia giunto ormai il tempo di promuovere la diffusione di una cultura dei consumi basata sulla conoscenza del rischio di contaminazione dei prodotti agro – alimentari, accompagnata da un’informazione sui controlli seria ed attendibile nell’ambito della Sicurezza Alimentare in relazione alla presenza di residui di prodotti fitosanitari e di altri contaminanti.
Più specificamente i colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce con i quali ho parlato ritengono che sia necessaria un azione che promuova processi di comunicazione sui comportamenti di attenta vigilanza sui contaminanti coordinando le sinergie e le attività svolte da soggetti diversi pubblici e privati, che si debba diffondere una cultura basata sulla conoscenza del patrimonio agro-alimentare del territorio con particolare riguardo ad eventuali rischi di contaminazione senza mettere in secondo piano la necessità di potenziare il senso di responsabilità dei produttori inducendo un utilizzo razionale delle sostanze chimiche e di altri mezzi di produzione che possono influenzare la sanità degli alimenti.
Ma la partita si gioca tutta nella capacità che avremo noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Lecce nel promuovere processi di comunicazione virtuosa rivolta ai cittadini per sviluppare un atteggiamento critico e consapevole sulle produzioni agro-alimentari e sulle eventuali sostanze contaminanti.
Soprattutto c’è da parte di noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce il desiderio di chiarire cosa sia la qualità. Per farlo pariamo dalle definizioni di qualità:
La qualità è rappresentata dall’insieme delle caratteristiche strutturali (o specifiche) di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare alcune attese del cliente (Peri, 1994)
La qualità è l’insieme delle caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti (UNI ISO 8402)
Uno dei compiti più importanti dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Lecce è contribuire alla produzione di alimenti di qualità e le aziende che si affidano a noi e divengono nostri clienti sanno che attraverso le nostre prestazioni professionali saranno in possesso dei requisiti di qualità per gli alimenti da loro prodotti che sono come noto a tutti:
o Legalità e sicurezza
o Qualità nutrizionale
o Qualità sensoriale
o Presentazione e servizio
o (Costanza della qualità)
Tornando all’incontro di ieri sera presso l’Hotel President di Lecce in un intervento il Dott. Roberto Fatano, amministratore di Interfrutta Spa e delegato all'Internazionalizzazione di Confindustria Lecce, che è stato chiamato a far parte del Gruppo di Lavoro "Promozione Internazionale" del Comitato Tecnico Expo 2015 di Confindustria riferendosi alle sempre più frequenti iniziative FARMER'S MARKET come quello domenicale a km 0 degli stand del Mercato di Campagna Amica di Coldiretti di Lecce in piazzetta Bottazzi e che nell'ultima domenica è stato in Piazza Ludovico Ariosto ha sostenuto che il coltivatore porta prodotti che non hanno i controlli a cui sono sottoposti invece i prodotti provenienti dall’estero che debbono superare i controlli doganali. Tale mancanza di controlli è un dato di fatto che è conseguenza di un "agricoltura fai da te" che non ha dato e non da alcun risultato senza una garanzia.
Inoltre noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali oltre a garantire la qualità del prodotto sappiamo bene che i microrganismi possono sia migliorare che peggiorare la qualità sensoriale degli alimenti. Per noi è evidente che entrambi i concetti sono molto relativi da un punto di vista storico e culturale poiché alimenti che possono essere molto apprezzati in alcune culture o epoche storiche possono essere disgustosi per altri tipi di consumatori.
Per noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali è chiarissimo il concetto per cui un alimento è deteriorato semplicemente quando un consumatore non lo considera più adatto al consumo e siamo consapevoli che il deterioramento può dipendere dall’alterazione di una o più proprietà sensoriali.
Si stima che a tutt’oggi circa il 25% degli alimenti vadano perduti per deterioramento (inclusi attacchi da insetti o da altri animali) dopo la raccolta o la macellazione, con perdite economiche immense e con un impatto negativo enorme specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Il regolamento CE 178/2002 di fatto considera gli alimenti deteriorati alimenti a rischio: art. 14 comma 5 Per determinare se un alimento sia inadatto al consumo umano, occorre prendere in considerazione se l'alimento sia inaccettabile per il consumo umano secondo l'uso previsto, in seguito a contaminazione dovuta a materiale estraneo o ad altri motivi, o in seguito a putrefazione, deterioramento o decomposizione. Tecnicamente l’art. 19 dispone che gli operatori del settore alimentare dovrebbero richiamare e ritirare dal mercato prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza e/o informare i consumatori
Tutto questo dovrebbe essere divulgato da noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali per chiarire a tutti i nostri clienti consumatori, poiché potremmo fornire loro una consulenza per l’acquisto di prodotti freschi proprio per il pericolo di deterioramento che sia anche pericolo circa la sicurezza dei cibi conservati che provengono da produttori locali che non sono diretti dai Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
L’altro aspetto fondamentale è la divulgazione del concetto di fattore di rischio. Un fattore di rischio è un agente biologico, chimico o particellare avente la potenzialità di causare un danno alla salute del consumatore (da Peri et al., 1997)
Nella definizione attuale (Reg . CE 2073/2005 della Commissione): Fattore di rischio = pericolo o elemento di pericolo.
Il consumo di alimenti contaminati può essere associato a malattie, talvolta infettive. In Italia solo una piccola parte delle tossinfezioni alimentari sono effettivamente notificate.
Le contaminazioni chimiche e microbiologiche e le frodi alimentari hanno ancora una incidenza
preoccupante, sia nei mercati interni che in quelli internazionali.
Nonostante i sistemi di qualità attuali siano basati largamente su approcci preventivi, l’incidenza delle tossinfezioni alimentari rimane ancora elevata. In Italia nel 2000 sono stati notificati 14.460 casi di tossinfezioni alimentari, 11.845 (82%) dei quali erano attribuibili a Salmonellosi. I casi osservati in episodi epidemici sono pari a 2.432 nel 2000 (in 306 episodi epidemici). 5% di essi erano riferibili a pesce e prodotti a base di pesce, 9% a molluschi e crostacei, 9% a carni e prodotti a base di carne, 1% formaggi (WHO, 2003).
Negli Stati Uniti, stime del 1999 (Dupont HL, 2007) riportano annualmente ca. 76 milioni di casi di
tossinfezioni alimentari, con 325.000 ospedalizzazioni e 5.000 morti, e costi connessi di oltre 7 miliardi di US$. Negli USA i programmi di riduzione dell’incidenza di tossinfezioni alimentari vengono applicati in modo anche più intenso, e il rapporto di preliminare di FoodNet per il 2004 conferma la diminuzione dell’incidenza delle principali tossinfezioni alimentari, inclusa Salmonella, per la quale si osserva però un’incrementi di incidenza di alcuni serotipi), ma un incremento notevole dell’incidenza di Vibrio.
In Irlanda 3.2 milioni casi/anno di gastroenteriti legate al consumo di alimenti , 8800 nuovi casi/giorno con 35,000 persone coinvolte al giorno e costi di 173.5 M !/anno
Secondo la relazione annuale sulla vigilanza e il controllo degli alimenti in Italia per il 2002 (Ministero della Salute 2004) circa il 1,8% dei formaggi analizzati dai PMIP presentavano irregolarità di carattere microbiologico, mentre le cifre relative a pesci crostacei e molluschi, carni fresche e carni lavorate erano rispettivamente pari a 3,7, 0,5%, 1,2%.
Noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali sappiamo bene che affinché si verifichi un pericolo l’elemento di pericolo deve "contaminare" l’alimento, il livello di contaminazione deve essere
sufficiente o aumentare a livelli tali da causare il danno e che l’elemento di pericolo deve permanere
nell’alimento fino al momento del consumo.
La qualità e la sicurezza degli alimenti dipendono dagli sforzi di tutte le persone coinvolte nella complessa catena della produzione agricola. Per mantenere la qualità e la sicurezza degli alimenti lungo l'intera filiera alimentare sono necessari, da un lato, procedure operative per garantire la salubrità dei cibi e, dall'altro, sistemi di monitoraggio per garantire che le operazioni vengano effettuate correttamente.
I Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce attraverso l'applicazione del quadro giuridico del settore alimentare che riflette la politica "dai campi alla tavola" andando a coprire l'intera filiera alimentare; l'attribuzione al mondo della produzione della responsabilità primaria di una produzione alimentare sicura; l'esecuzione di appropriati controlli ufficiali; la capacità di attuare rapide ed efficaci misure di salvaguardia di fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della filiera sono i professionisti in grado di assumersi ogni responsabilità in maniera tale da garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti agricoli ai loro clienti consumatori attraverso i prodotti agricoli delle aziende agricole che hanno la loro consulenza .
Bibliografia
Microbiologia degli alimenti Prof. Eugenio Parente
di Antonio Bruno
Dopo la suggestione della proposta del presidente nazionale Andrea Sisti: senza la garanzia di un Dottore Agronomo o Dottore Forestale per il produttore singolo è impossibile provare che vende prodotti di qualità.
Sarà il caso, oppure si tratta delle coincidenze ma ieri sera ho partecipato recandomi all’Hotel President al Convegno promosso dal bravissimo Dott. Piernicola Leone de Castris, Presidente Sezione Agroalimentare Confindustria Lecce avente per tema "Sicurezza alimentare: la qualità e la tradizione dei prodotti" ,oggi leggendo Italia Oggi c’è un intervista al nostro Presidente Nazionale Andrea Sisti che ci fa partecipi dell’iniziativa:"Un marchio per la zona d'origine del prodotto"
ovvero la proposta di modifica della disciplina dei marchi Dop e lgp che il Conaf (Consiglio dell’ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali) presenterà a gennaio sul tavolo del ministero dell'agricoltura e della Commissione europea.
Ma soprattutto in questi pochi mesi che mi vedono ricoprire l’incarico di Consigliere dell’Ordine Provinciale di Lecce dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali più colleghi mi stanno insistentemente facendo presente che ritengono sia giunto ormai il tempo di promuovere la diffusione di una cultura dei consumi basata sulla conoscenza del rischio di contaminazione dei prodotti agro – alimentari, accompagnata da un’informazione sui controlli seria ed attendibile nell’ambito della Sicurezza Alimentare in relazione alla presenza di residui di prodotti fitosanitari e di altri contaminanti.
Più specificamente i colleghi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce con i quali ho parlato ritengono che sia necessaria un azione che promuova processi di comunicazione sui comportamenti di attenta vigilanza sui contaminanti coordinando le sinergie e le attività svolte da soggetti diversi pubblici e privati, che si debba diffondere una cultura basata sulla conoscenza del patrimonio agro-alimentare del territorio con particolare riguardo ad eventuali rischi di contaminazione senza mettere in secondo piano la necessità di potenziare il senso di responsabilità dei produttori inducendo un utilizzo razionale delle sostanze chimiche e di altri mezzi di produzione che possono influenzare la sanità degli alimenti.
Ma la partita si gioca tutta nella capacità che avremo noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Lecce nel promuovere processi di comunicazione virtuosa rivolta ai cittadini per sviluppare un atteggiamento critico e consapevole sulle produzioni agro-alimentari e sulle eventuali sostanze contaminanti.
Soprattutto c’è da parte di noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce il desiderio di chiarire cosa sia la qualità. Per farlo pariamo dalle definizioni di qualità:
La qualità è rappresentata dall’insieme delle caratteristiche strutturali (o specifiche) di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare alcune attese del cliente (Peri, 1994)
La qualità è l’insieme delle caratteristiche di un prodotto o servizio che gli conferiscono l’attitudine a soddisfare bisogni espressi o impliciti (UNI ISO 8402)
Uno dei compiti più importanti dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della provincia di Lecce è contribuire alla produzione di alimenti di qualità e le aziende che si affidano a noi e divengono nostri clienti sanno che attraverso le nostre prestazioni professionali saranno in possesso dei requisiti di qualità per gli alimenti da loro prodotti che sono come noto a tutti:
o Legalità e sicurezza
o Qualità nutrizionale
o Qualità sensoriale
o Presentazione e servizio
o (Costanza della qualità)
Tornando all’incontro di ieri sera presso l’Hotel President di Lecce in un intervento il Dott. Roberto Fatano, amministratore di Interfrutta Spa e delegato all'Internazionalizzazione di Confindustria Lecce, che è stato chiamato a far parte del Gruppo di Lavoro "Promozione Internazionale" del Comitato Tecnico Expo 2015 di Confindustria riferendosi alle sempre più frequenti iniziative FARMER'S MARKET come quello domenicale a km 0 degli stand del Mercato di Campagna Amica di Coldiretti di Lecce in piazzetta Bottazzi e che nell'ultima domenica è stato in Piazza Ludovico Ariosto ha sostenuto che il coltivatore porta prodotti che non hanno i controlli a cui sono sottoposti invece i prodotti provenienti dall’estero che debbono superare i controlli doganali. Tale mancanza di controlli è un dato di fatto che è conseguenza di un "agricoltura fai da te" che non ha dato e non da alcun risultato senza una garanzia.
Inoltre noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali oltre a garantire la qualità del prodotto sappiamo bene che i microrganismi possono sia migliorare che peggiorare la qualità sensoriale degli alimenti. Per noi è evidente che entrambi i concetti sono molto relativi da un punto di vista storico e culturale poiché alimenti che possono essere molto apprezzati in alcune culture o epoche storiche possono essere disgustosi per altri tipi di consumatori.
Per noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali è chiarissimo il concetto per cui un alimento è deteriorato semplicemente quando un consumatore non lo considera più adatto al consumo e siamo consapevoli che il deterioramento può dipendere dall’alterazione di una o più proprietà sensoriali.
Si stima che a tutt’oggi circa il 25% degli alimenti vadano perduti per deterioramento (inclusi attacchi da insetti o da altri animali) dopo la raccolta o la macellazione, con perdite economiche immense e con un impatto negativo enorme specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Il regolamento CE 178/2002 di fatto considera gli alimenti deteriorati alimenti a rischio: art. 14 comma 5 Per determinare se un alimento sia inadatto al consumo umano, occorre prendere in considerazione se l'alimento sia inaccettabile per il consumo umano secondo l'uso previsto, in seguito a contaminazione dovuta a materiale estraneo o ad altri motivi, o in seguito a putrefazione, deterioramento o decomposizione. Tecnicamente l’art. 19 dispone che gli operatori del settore alimentare dovrebbero richiamare e ritirare dal mercato prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza e/o informare i consumatori
Tutto questo dovrebbe essere divulgato da noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali per chiarire a tutti i nostri clienti consumatori, poiché potremmo fornire loro una consulenza per l’acquisto di prodotti freschi proprio per il pericolo di deterioramento che sia anche pericolo circa la sicurezza dei cibi conservati che provengono da produttori locali che non sono diretti dai Dottori Agronomi e Dottori Forestali.
L’altro aspetto fondamentale è la divulgazione del concetto di fattore di rischio. Un fattore di rischio è un agente biologico, chimico o particellare avente la potenzialità di causare un danno alla salute del consumatore (da Peri et al., 1997)
Nella definizione attuale (Reg . CE 2073/2005 della Commissione): Fattore di rischio = pericolo o elemento di pericolo.
Il consumo di alimenti contaminati può essere associato a malattie, talvolta infettive. In Italia solo una piccola parte delle tossinfezioni alimentari sono effettivamente notificate.
Le contaminazioni chimiche e microbiologiche e le frodi alimentari hanno ancora una incidenza
preoccupante, sia nei mercati interni che in quelli internazionali.
Nonostante i sistemi di qualità attuali siano basati largamente su approcci preventivi, l’incidenza delle tossinfezioni alimentari rimane ancora elevata. In Italia nel 2000 sono stati notificati 14.460 casi di tossinfezioni alimentari, 11.845 (82%) dei quali erano attribuibili a Salmonellosi. I casi osservati in episodi epidemici sono pari a 2.432 nel 2000 (in 306 episodi epidemici). 5% di essi erano riferibili a pesce e prodotti a base di pesce, 9% a molluschi e crostacei, 9% a carni e prodotti a base di carne, 1% formaggi (WHO, 2003).
Negli Stati Uniti, stime del 1999 (Dupont HL, 2007) riportano annualmente ca. 76 milioni di casi di
tossinfezioni alimentari, con 325.000 ospedalizzazioni e 5.000 morti, e costi connessi di oltre 7 miliardi di US$. Negli USA i programmi di riduzione dell’incidenza di tossinfezioni alimentari vengono applicati in modo anche più intenso, e il rapporto di preliminare di FoodNet per il 2004 conferma la diminuzione dell’incidenza delle principali tossinfezioni alimentari, inclusa Salmonella, per la quale si osserva però un’incrementi di incidenza di alcuni serotipi), ma un incremento notevole dell’incidenza di Vibrio.
In Irlanda 3.2 milioni casi/anno di gastroenteriti legate al consumo di alimenti , 8800 nuovi casi/giorno con 35,000 persone coinvolte al giorno e costi di 173.5 M !/anno
Secondo la relazione annuale sulla vigilanza e il controllo degli alimenti in Italia per il 2002 (Ministero della Salute 2004) circa il 1,8% dei formaggi analizzati dai PMIP presentavano irregolarità di carattere microbiologico, mentre le cifre relative a pesci crostacei e molluschi, carni fresche e carni lavorate erano rispettivamente pari a 3,7, 0,5%, 1,2%.
Noi Dottori Agronomi e Dottori Forestali sappiamo bene che affinché si verifichi un pericolo l’elemento di pericolo deve "contaminare" l’alimento, il livello di contaminazione deve essere
sufficiente o aumentare a livelli tali da causare il danno e che l’elemento di pericolo deve permanere
nell’alimento fino al momento del consumo.
La qualità e la sicurezza degli alimenti dipendono dagli sforzi di tutte le persone coinvolte nella complessa catena della produzione agricola. Per mantenere la qualità e la sicurezza degli alimenti lungo l'intera filiera alimentare sono necessari, da un lato, procedure operative per garantire la salubrità dei cibi e, dall'altro, sistemi di monitoraggio per garantire che le operazioni vengano effettuate correttamente.
I Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Lecce attraverso l'applicazione del quadro giuridico del settore alimentare che riflette la politica "dai campi alla tavola" andando a coprire l'intera filiera alimentare; l'attribuzione al mondo della produzione della responsabilità primaria di una produzione alimentare sicura; l'esecuzione di appropriati controlli ufficiali; la capacità di attuare rapide ed efficaci misure di salvaguardia di fronte ad emergenze sanitarie che si manifestino in qualsiasi punto della filiera sono i professionisti in grado di assumersi ogni responsabilità in maniera tale da garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti agricoli ai loro clienti consumatori attraverso i prodotti agricoli delle aziende agricole che hanno la loro consulenza .
Bibliografia
Microbiologia degli alimenti Prof. Eugenio Parente
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